Salme costrette a fare la “gimcana” tra pozzanghere e rifiuti passando dall’esterno dell’ospedale prima di raggiungere la camera mortuaria. E’ una situazione di degrado e di abbandono quella che si registra all’esterno dell’Andosilla di Civita Castellana. La denuncia viene da Mario Perazzoni, segretario regionale Nursing Up. E’ stato lui stesso, qualche giorno fa a fotografare la scena e a presentare un esposto ai carabinieri dei Nas e all’ispettorato del lavoro. «Lo scorso 11 novembre ho notato due operatori che, con enorme difficoltà, su di un letto di degenza a ruote trasportavano con fatica una salma lungo il tragitto, dissestato di circa 200 metri e all’aperto, che separa la porta dell’entrata ex reparto terapia intensiva dalla camera mortuaria - scrive Perazzoni - La salma, come si vede dalle foto, era avvolta in lenzuolo anziché essere riposta in contenitore chiuso, come prevede la legge in questi casi». Il “reportage” non si limita a questo ma si allarga a immortalare la situazione di degrado dell’area. «Dalle foto - prosegue infatti Perazzoni - si nota anche una grave situazione di degrado della zona circostante paragonabile ad una discarica di rifiuti, in questo caso presumibilmente pericolosi; questi risultano sparsi in vari punti come a voler testimoniare che forse non si tratta di un episodio isolato e occasionale, piuttosto di una insana, quanto incivile e pericolosa consuetudine». Mario Perazzoni, spiega il motivo per cui ha voluto denunciare questa situazione, ossia «per ridare dignità alle persone decedute in una fase del loro ultimo viaggio; garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, dei cittadini tutti e il decoro di una struttura che ha chiaramente bisogno di una direzione sanitaria presente e competente».