CIVITAVECCHIA - Corruzione. È questa l’accusa di cui deve rispondere un funzionario dell’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia, dopo la denuncia che sarebbe stata presentata da un commerciante cittadino, a seguito di una serie di problemi riscontrati per la sua attività.

i fatti
I fatti a quanto pare risalirebbero alla scorsa primavera. Secondo la denuncia del commerciante, formalizzata presso gli uffici del commissariato di Polizia, il funzionario in servizio presso le Dogane, per agevolare il rilascio di alcune autorizzazioni legate all’occupazione del suolo demaniale, avrebbe invitato più o meno velatamente il commerciante a rifornirsi di vini ed bevande varie dal figlio che fa il rappresentante di questi prodotti.

le indagini
Da qui le indagini degli agenti del commissariato finalizzate a ricostruire quanto accaduto e ad accertare le presunte pressioni segnalate dal commerciante locale. In mano agli inquirenti ci sarebbero anche delle registrazioni audio dove si capirebbe, in modo abbastanza chiaro, quelle che sarebbero state proprio le pressioni ricevute in cambio di utilità personali. Pressioni seguite da una serie di presunte ritorsioni a seguito del rifiuto manifestato dal commerciante all’acquisto di questi prodotti. Tanto che il funzionario delle Dogane sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Marina Mannu, titolare dell’inchiesta, per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità (319 Quater c.p.).

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

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