Veronica Olivi

«Stiamo attraversando un periodo che definire ‘complicato’ sarebbe riduttivo: la contingenza storica legata alla pandemia da un lato e al contesto geopolitico internazionale dall’altro, con aumenti dei costi in ogni settore, rappresenta una sfida senza precedenti per gli enti locali». Stefano Bigiotti, sindaco di Valentano e neoeletto vicepresidente di Anci Lazio, parla della complessa situazione che stanno vivendo le diverse realtà amministrative, sia a livello nazionale che locale: una difficoltà generalizzata che influenza soprattutto i piccoli Comuni.«Moltissimi Comuni hanno lanciato un grido d’allarme al Governo per chiedere sostegni concreti in modo da chiudere i bilanci di fine anno e avviare la programmazione per il 2023. – spiega Bigiotti – Ad oggi senza istanze da parte di organi sovraordinati difficilmente gli enti locali possono sopperire al contesto che si è delineato e che intacca le già esigue casse comunali».

«Anci Lazio da tempo si è impegnata per dare sostegno ai Comuni, sia con attività ordinarie che straordinarie. In questo quadro anche il Pnrr è un tema che mette a dura prova l’organico degli enti locali, le procedure sono complesse e siamo soggetti attuatori di finanziamenti europei». Per andare incontro alle esigenze dei Comuni, Anci Lazio si è dotata di diversi strumenti, tra cui «una task force, un Osservatorio per regione e province, un comitato tecnico-scientifico e un fondo rotativo in seno ad Anci per consentire ai comuni di accedere alle forze organiche e coadiuvarli nella predisposizione di progetti e bandi». «Questo perché l’assenza di risorse e la necessità di sopperire ai costi limitano notevolmente la capacità di progettazione dei Comuni», commenta Bigiotti, sottolineando anche l’importanza della formazione continua e costante «che realizziamo per assicurare l’aggiornamento su un quadro normativo che si mostra estremamente mutevole e sulle necessità che possono sopraggiungere. A fronte di quelle che sono le esigenze di carattere nazionale in materia di risorse, semplificazione e gestione corrente degli enti, Anci si fa portavoce presso l’Anci nazionale con il presidente Decaro per rappresentare al Governo le esigenze dei territori».

Rispetto alla situazione della Tuscia, Bigiotti ricorda che «il territorio viterbese è stato uno dei più ‘premiati’ dal Mibact, con molti Comuni beneficiari dei fondi che si sono avvalsi del supporto del nostro comitato tecnico-scientifico: questo è motivo di grande orgoglio per noi e ci spinge a potenziare sempre più le strutture». Sulla sua nomina a vicepresidente commenta invece, «non penso sia un caso che la scelta sia ricaduta su una persona come me, che è sindaco di un piccolo Comune. Si è voluto dare un segnale forte di vicinanza agli enti più piccoli, che oggi soffrono maggiormente la contingenza storica».

La Tuscia, oltre ad una zona “premiata”, negli ultimi tempi è al centro di una serie di interessi sul fronte ambientale ed energetico, con il fotovoltaico e l’eolico. Come conciliare questi aspetti?

«Non credo ci sia una risposta univoca in tal senso: la tutela paesaggistica e l’approvvigionamento di fonti energetiche sono interessi generali che lo Stato persegue e l’uno non prevale sull’altro. Se però le esigenze per la produzione energetica vanno ad intaccare le ragioni della tutela ambientale, così come definite dalla legge, è evidente che quei siti non sono idonei ad ospitare grandi impianti per le rinnovabili. D’altro canto vediamo ogni giorno come il tema dell’energia sia assolutamente prioritario per il Paese per cui anche l’installazione di impianti, se non impatta sul bene paesaggistico o bene comune, va osservata con occhi scevri dal pregiudizio. È il momento di dire basta ai ‘no’ a prescindere e valutare caso per caso, esigenza per esigenza, gli interessi dello Stato».

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