CIVITAVECCHIA - Il caro bollette continua a mettere a dura prova la vita dei commercianti che cercano soluzioni tampone in attesa di aiuti perché l’alternativa è drammatica.

Come anticipato nei giorni scorsi uno dei settori più danneggiati dal caro energia è quello della ristorazione.

La corrente elettrica e il gas costano caro e se c’è chi pensa a menu alternativi per risparmiare c’è chi evita le cotture prolungate ma, nel complesso, il coro è unanime: servono aiuti perché la situazione è insostenibile.

«Proprio ieri (giovedì per chi legge, ndr) - ha spiegato il titolare di un pub cittadino - ci è arrivata la comunicazione di un aumento del costo della corrente elettrica.

Stiamo progettando dei cambi in menù che ci permettano di fra fronte a questa bella perdita che arriverà da dicembre in poi».

Un amento che sarebbe anche sostenibile, certo con fatica visti i rischi delle attività di ristorazione, ma a questo va a sommarsi anche il costo maggiorato dei beni alimentari.

«La merce - ha continuato - costa di più in tutti i settori, ci sono poi tutti quei pagamenti che con il covid erano stati posticipati, perché era impossibile pagarli in quel momento, ma che ora stanno arrivando e vanno pagati. Tutti questi fattori vanno ad incidere fortemente ed ecco che non si arriva più».

Molti commercianti, così come il presidente della Confcommercio Litorale Lazio nord Graziano Luciani aveva detto nelle scorse settimane, reputano l’attuale situazione peggiore di quella legata alla pandemia da covid 19, proprio perché le stangate in bolletta arrivano dopo due anni di restrizioni, lockdown e aiuti arrivati con il contagocce.

«Dopo il covid - ha commentato il titolare di un locale del lungomare - ora bollette dell’energia da 3mila euro al mese e da 900 per il gas, poi ci sono le varie tasse fatte slittare durante il covid.

La situazione è insostenibile e da tre anni a questa parte è sempre peggio e ora anche per le famiglie è difficile».

Come spiegato nei giorni scorsi infatti va da se che maggiori costi legati a spesa e bollette vanno ad impattare sul bilancio familiare, calano quindi le uscite non necessarie e a rimetterci sono i locali, i ristoranti e il commercio in generale.

Come ricordava Luciani infatti «l’economia è circolare». Il titolare di un ristorante ha spiegato che, per far fronte agli aumenti vertiginosi, evita «le cotture troppo prolungate» anche se, per il momento, non ha fatto grosse modifiche al menu.

C’è invece chi ha scelto di limitare al minimo l’utilizzo del forno optando per il braciere per pane, pesce e anche dolci.

Nel complesso, però, si tratta di soluzioni tampone e il settore ristorazione attende una mano tesa dal Governo.

Ma non c’è solo il caro energia a pesare sui progetti dei commercianti cittadini, a quanto pare invece è impossibile installare un dehors o almeno è quello che si è sentito rispondere un ristoratore intenzionato ad installarne uno.

Situazione che non cambierà prima di gennaio, quando dovrebbe arrivare il nuovo regolamento dehors.

Sicuramente il settore è uno di quelli più colpiti negli ult
imi anni, dopo qualche mese di sollievo post covid e chiusure varie è arrivato il caro energia a cui si sommano mercati incerti e costo dei materiali alle stelle.

©RIPRODUZIONE RISERVATA