Annamaria Lupi

No al deposito scorie nucleari nella Tuscia. Sembra destinato ad aumentare il numero di Comuni che sarebbero intenzionati ad aderire al ricorso al Tar presentato dai comitati. Intento che seguirebbe il percorso tracciato dall'amministrazione comunale di Viterbo che, dopo l'assise straordinaria del 25 ottobre, nella seduta del 27 ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno con cui aderisce all'azione adottata da quattro associazioni.A confermare la possibilità di una più ampia partecipazione è la capogruppo di Per il Bene Comune Luisa Ciambella.

«Il lavoro che siamo riusciti a fare la scorsa settimana, dove su mia proposta il consiglio comunale ha approvato di aderire al ricorso dei comitati che si oppongono da tempo all'eventualità di ospitare un deposito di rifiuti nucleari sul territorio della nostra provincia, di fatto ha sortito un tale effetto che anche altri sindaci stanno aderendo».La consigliera infatti rivela che «dopo l'appello che abbiamo lanciato, sto ricevendo diverse telefonate dai primi cittadini di altri Comuni che chiedono informazioni. L'obiettivo certamente è quello di tentare di farli partecipare tutti, sperando che possa aderire anche la Provincia di Viterbo e la stessa Regione Lazio».Ciambella specifica che «hanno chiesto informazioni e hanno intenzione di aderire, poi vediamo se lo faranno, il comune di Sutri, quello di Carbognano, la minoranza del comune di Montalto di Castro che vorrebbe proporre un apposito ordine del giorno in consiglio e l'amministrazione di Vetralla».

La discesa in campo delle istituzioni sarebbe un segnale forte che andrebbe a rafforzare il grande lavoro di documentazione e osservazioni svolto da associazioni e comitati No scorie e su cui Sogin, adducendo motivazioni tecniche, finora non ha fornito risposte.