Veronica Olivi

Un lungo ponte di Ognissanti da sold out nella Tuscia. Mentre i dati a livello nazionale parlano di 5 milioni di pernottamenti attesi nei prossimi giorni – 1,2 milioni in più rispetto allo scorso anno – anche nel Viterbese si conferma un trend decisamente positivo. «Dal weekend fino a martedì le strutture ricettive del territorio sono al limite dell’occupazione, con una permanenza media di 3 giorni, quindi possiamo ritenerci molto soddisfatti», commenta Pier Luca Balletti di Federalberghi. Sulla stessa linea anche Tiziana Governatori, che spiega che anche all’Hotel Salus Terme Resort&Spa di Viterbo è atteso un gran numero di presenze in occasione del ponte, che quest’anno «ha una collocazione fortunata e sicuramente strategica per noi albergatori. Chi può, non rinuncia alla possibilità di una vacanza, dato che c’è tutto il tempo necessario. – dichiara Governatori – Dal post pandemia negli italiani si conferma un desiderio di ‘evasione’, magari alla ricerca del relax all’interno di strutture termali. Secondo alcune indagini di mercato le terme accoglieranno un bacino di utenza pari al 5,8% dei turisti per la festività».

Riguardo alla provenienza geografica degli ospiti in occasione del ponte, Governatori aggiunge che «abbiamo perlopiù presenze italiane e di prossimità, in particolare da Roma e dalla sua provincia, mentre dall’estero non ci sono numeri significativi. Accogliamo anche ospiti dal nord Italia, soprattutto Emilia Romagna e Lombardia, e anche Campania e Puglia, mentre i giorni di permanenza media vanno dai 3 ai 4 giorni».

Una vera boccata d’ossigeno per gli albergatori, per i quali, però, nei mesi a venire potrebbe prospettarsi una situazione decisamente in salita. «Le previsioni per l’inverno risentono del problema del caro energia e bollette – afferma Balletti – ci sono statistiche che evidenziano che il 6% delle strutture in Italia sarebbe pronto a chiudere se la situazione non cambia, mentre il 12% è incerto sul da farsi. Si tratta di una questione complicata, perché i rincari incidono anche sulle famiglie, per le quali si valuta una diminuzione media di 2300 euro nel bilancio annuale, per cui molti procederanno a tagliare le spese per le vacanze».

«Nonostante le terme vivano l’autunno/inverno in modo diverso rispetto agli alberghi stagionali, tra novembre e la prima parte di dicembre prevediamo un periodo abbastanza difficile – spiega Tiziana Governatori – Sappiamo benissimo quanto incide il caro bollette su strutture molto energivore come la nostra, oltre che sul portafoglio delle persone. Per questo tanti rinunceranno alle vacanze tra novembre e dicembre, per cercare di partire tra Natale e Capodanno, un momento in cui ci attendiamo una forte ripresa, con le prime prenotazioni che stanno già arrivando».