LADISPOLI – Il Pua va avanti, il piano di protezione della costa no. L’approvazione del piano di utilizzo dell’arenile è un passo in avanti dell’iter per rimodellare la costa ma ciò che preoccupa è invece la questione dell’erosione. La Regione ha promesso di destinare oltre 6 milioni di euro al comune di Ladispoli, scogliere che rischiano seriamente di non essere realizzate prima della prossima stagione estiva, se ne riparlerà quindi per quella del 2024. Intanto però le onde avanzano. Nella parte nord preoccupa lo scenario nel tratto che va da Torre Flavia fino alla Palude. La Pisana riserverà altri 200mila euro per il monumento naturale, fondi sempre rinviati. La beffa è che la Pisana ha sì sbloccato i finanziamenti nel 2018, però non riesce a velocizzare le pratiche, almeno secondo quanto spiega il delegato alle Aree protette e consigliere comunale. «Già prima dell’ultima estate – ribadisce Filippo Moretti – abbiamo mandato tutta la documentazione agli uffici preposti per l’ottenimento dei pareri relativi alla Valutazione ambientale. Attendiamo che la Regione ci dia delle indicazioni. Gli uffici sono ingolfati a quanto pare e a volte parliamo con referenti diversi. È un dossier accompagnato da studi approfonditi di correnti, venti e onde». Quindi in sostanza, niente pareri, niente bando per l’affidamento dei cantieri. «Chiaro che quella è poi la seconda fase – prosegue Moretti – dove chiederemo aiuto a Città Metropolitana». Sul Pua invece entra a gamba tesa l’opposizione. «L’amministrazione – scrivono Roberto Garau e Daniela Ciarlantini, consiglieri comunali di Governo Civico - ha previsto importanti porzioni di arenile da dare in concessione, come ad esempio il tratto che va da via San Remo a poco prima di Torre Flavia. Guarda caso sempre in quella zona c’è una frenetica attività di rilancio da parte del sindaco. Questo modo di procedere mettendo le mani sul bene comune, facendone un uso privatistico ci preoccupa, lo abbiamo e lo stiamo vedendo con la gestione degli spazi pubblici, giardini strutture sportive e culturali con convenzioni vantaggiose per il privato e poco per i cittadini». Poi la promessa dei due: «prepareremo le osservazioni come previsto per legge e cercheremo di contrastare questo saccheggio nei confronti della nostra città a scapito di tutta la collettività».


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