Una persona su due crede che il prezzo dei prodotti più sostenibili sia troppo alto; il 42% reputa l’offerta di prodotti green limitata o inadeguata. Altroconsumo ha condotto un’inchiesta sul grado di sostenibilità nella quotidianità degli italiani, misurando i dati relativi ad acquisti e comportamenti domestici su un campione di oltre 1.200 cittadini durante il mese di giugno 2022. L’indagine fa parte delle iniziative legate al progetto Resss (Rendiamo semplici le scelte più sostenibili), finanziato dal Mise e finalizzato ad accompagnare i consumatori nella transizione verso un’economia circolare.

Dai risultati emerge che le donne hanno maggiore sensibilità ambientale, ma i fattori che influenzano le abitudini green si differenziano in base alla categoria di prodotto. Ad esempio, l’82% degli intervistati valuta il consumo di energia come criterio sostenibile prima di acquistare un importante elettrodomestico. Al contrario, quando si tratta di scegliere un prodotto hi-tech o un capo d’abbigliamento, rispettivamente il 53% e il 64% dei rispondenti è condizionato dalle promozioni del momento, mentre i mobili sono scelti soprattutto per il loro design (63%).

Dall’inchiesta emerge che una persona su due (51%) considera il prezzo degli articoli più sostenibili troppo elevato. Il denaro rappresenta certamente una possibile barriera al vivere sostenibile, ma non è detto che debba essere necessariamente così vincolante. Per molti cittadini c’è ancora una barriera culturale da superare, per cui parole come condivisione, riparato o ricondizionato suonano stonate, e questo pregiudizio porta a stare alla larga da un’ampia offerta di servizi consolidati che il mercato offre da tempo.

In questo contesto, la modalità alternativa all’acquisto più diffusa risulta il prestito, al contrario del noleggio, ancora poco diffuso: solo il 24% degli intervistati afferma di aver noleggiato un articolo almeno una volta al posto di comprarlo. Il 16% ha fatto ricorso, almeno una volta, al noleggio di un veicolo per trasportare un mobile o un grande elettrodomestico. Una percentuale minore (3%), dichiara di aver noleggiato altre categorie di prodotti, quali abiti, accessori, attrezzi e utensili. Più diffuso, invece, l’utilizzo dell’usato: il 70% dei rispondenti afferma di aver venduto o acquistato almeno un prodotto di seconda mano tra quelli delle categorie considerate dall’indagine (grandi elettrodomestici, prodotti hi-tech, abbigliamento, mobili). Più nel dettaglio, la percentuale di coloro che hanno acquistato (tralasciando chi ha venduto) si aggira attorno al 56%. Sono soprattutto l’abbigliamento e il mobilio, a registrare le percentuali più elevate, rispettivamente il 38% e il 31%, acquisti fatti perlopiù nei mercatini dell’usato. I canali di acquisto dell’usato dipendono in parte dalla categoria di prodotto, ad esempio, oltre un terzo di coloro con esperienza di acquisti di seconda mano compra articoli hi-tech su siti e app specializzati in vendite di seconda mano, mentre il 30% si serve di distributori di prodotti ricondizionati, ma in t
anti si rivolgono anche ad amici e parenti.