La festa di Halloween è ormai vicina e molti si preparano a trascorrerla alla scoperta di luoghi particolari, lugubri o dalla storia suggestiva e misteriosa.
L' Italia è ricca di castelli, chiese sconsacrate e mete adatte a una gita di Halloween, e così la Tuscia.

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Ci sono luoghi che ricordano storie che si vorrebbero dimenticare.
Si racconta che ai tempi del Papa Re, Viterbo, allora capoluogo della Provincia del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, avesse una sua ghigliottina, che veniva sistemata in piazza della Rocca per le esecuzioni delle pene capitali (il tradizionale taglio della testa). L'addetto al macabro rito, era il boia la cui casa era collocata fuori delle mura della città a debita distanza (a circa due Km).
Dopo l’esecuzione, il boia si incamminava verso casa portandosi dietro la testa che aveva tagliato, che lasciava presso la Chiesa dei Giustiziati che corrisponde all’edificio fuori Porta Faul sulla destra, dove sarebbe stato sepolto e proseguiva per la strada Bagni in direzione della propria casa. Giunto a destinazione, utilizzava la fontana che sgorgava nei pressi, non lontana dal Bullicame, e si rinchiudeva nella sua casa provvista di barriere protettive per difendersi da eventuali malintenzionati.
Questi luoghi, oggi anonimi e a margine di svincoli stradali, vengono ricordati per la loro storia.

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 Tra i tanti castelli, da Roccarespampani a Soriano a Vignanello, c'è, a pochi chilometri da Civita di Bagnoregio - "la città che muore" ( per restare in tema) - il castello delle Rocchette noto anche come Castello della Paura, situato tra le colline dell’Alto Lazio.
La costruzione sorge su un masso tufaceo fra due verdi vallate attraversate da ruscelli. Per Halloween, gli abitanti hanno organizzato una festa fantastica con allestimenti, musica, decorazioni, sia per adulti che per bambini.
Fra i luoghi misteriosi non si può non ricordare il
Sacro Bosco di Bomarzo, un giardino fondato su conoscenze esoteriche e misteriche, secondo alcuni studiosi, riconducibili all’opera “L’idea del theatro” (1550) di Giulio Camillo: un testo molto conosciuto all’epoca, che secondo Rocca avrebbe costituito la principale fonte iconografica della creazione dell’Orsini.
Un Halloween da brividi vi aspetta nella Tuscia.

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