Annamaria Lupi

Niente consiglio straordinario sul deposito nazionale scorie nucleari. Almeno non domani. La seduta aperta, inizialmente prevista per giovedì 20 ottobre, è stata rinviata a martedì 25. Fermo restando che nel frattempo la Sogin confermi la presenza per tale data. La partecipazione della società - responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare - all'assise è stata richiesta dai gruppi di minoranza lunedì durante la conferenza dei capigruppo che ha preceduto la riunione della prima commissione consiliare. Troppo breve quindi il tempo per ottenere una risposta da Sogin all'invito a partecipare. Da qui la necessità di spostare ad altra data il consiglio straordinario. L'eventuale disponibilità della società a presenziare darebbe tutt'altra rilevanza a un confronto che altrimenti si sarebbe ridotto a un mero esercizio di retorica per esprimere la contrarietà del consiglio comunale all'individuazione del sito nazionale di stoccaggio rifiuti radioattivi. Una presenza più che mai opportuna e necessaria visto che tutte le 22 aree individuate nella Tuscia sono state confermate, passando da potenzialmente idonee a idonee. Mentre i siti a livello nazionale sono scesi da 67 a 58.Un risultato disarmante che desta preoccupazione anche a fronte della corposa documentazione, contenenti le osservazioni, prodotta da Comuni e comitati No scorie e presentata nei vari incontri a Palazzo Gentili e nei seminari pubblici Sogin. Il 25 ottobre, salvo rinvii, la società potrebbe fornire dei chiarimenti sullo stato dell'arte e sulle intenzioni riguardo la Tuscia.