Ed ora arriva la vera prova. Il Civitavecchia scende in campo per la sesta giornata del campionato di Eccellenza. Trasferta fino a Fiano Romano con fischio d’inizio alle 11, così come avverrà per tutto il girone A. Dopo le due vittorie in rimonta contro Primavera e W3 Maccarese, la squadra diretta da Alessio Bifini va a caccia del tris, contro una squadra non tra quelle più temibili del raggruppamento, ma che, proprio per questo, farà capire se i nerazzurri avranno la concentrazione giusta e non ci saranno cali di tensione dopo quanto ottenuto nell’ultima settimana. Non saranno del match gli infortunati Pisanello, Belloni e Mancini ma tornerà dalla squalifica Samuele Cerroni che dovrebbe partire titolare nel tridente offensivo. Di fronte ai nerazzurri una squadra, quella del Fiano Romano, che si trova nelle parti basse della classifica e che ha vinto solo una volta in questa stagione. Ma lo ha fatto, a sorpresa, sul campo del Nettuno, in quel momento in testa alla classifica. Quindi serve attenzione e piglio giusto per poter espugnare il terreno di gioco dei rossoneri. «Le reazione dopo le due sconfitte è stata molto bella - afferma il centrocampista Alija Hrustic, che si è aperto al nostro microfono mentre stava vivendo un momento di attesa - e domani affronteremo il Fiano Romano allo stesso modo delle altre squadre. A preparare al meglio la sfida che ci attende ci ha pensato lo staff tecnico, noi, come abbiamo sempre fatto, applicheremo alla lettera quanto ci è stato e ci verrà impartito in questi giorni, senza porci nessun tipo di dubbio. È davvero un pregio di questo gruppo. Siamo carichi per la sfida con il Fiano Romano». Il Civitavecchia ha dimostrato di sapersi garantire un ruolo di primo rilievo grazie all’apporto dato da tutte le anime del gruppo, sia i senatori dello spogliatoio, che i ragazzi arrivati da fuori e, naturalmente, gli under chiamati a dare il loro contributo sul terreno di gioco. Ma non possiamo neanche dimenticare che c’è un protagonista, un frontman che sta trascinando la formazione civitavecchiese. Il suo nome è Manuel Vittorini. Per lui già dieci gol in sei partite e nemmeno la possibilità di riposare durante la sosta del campionato, in quanto chiamato anche dalla rappresentativa regionale di mister Giuliano Giannichedda. Lo sappiamo tutti. Il calcio è un gioco semplice, puoi fare tutto quello che vuoi, ma se non hai chi riesca a trasformare in gol l’occasione giusta, difficilmente riuscirai ad andare molto avanti. «Con queste due vittorie c’è stata la svolta - riprende Hrustic, di origini bosniache, ma la cui romanità è pienamente riconoscibile - siamo carichi a livello mentale, ma anche di gamba. In tutti i campionati vediamo che si dipende sempre più dai giovani. La cosa che mi ha più sorpreso in questo gruppo è proprio la predisposizione a migliorarsi da parte della linea verde. Nelle ultime due partite sono stati proprio loro a spingerci. Come dimostrato da Luchetti, che ha fatto benissimo, quando è entrato domenica al posto di Mancini, oppure ad Imperiale, che è subentrato in Coppa e
d ha fatto l’assist per Vittorini e l’ho visto carichissimo. Senza dimenticare i ragazzi della Juniores, che si sono fatti trovare pronti quando sono stati chiamati ad entrare nella mischia. Sono loro che aiutano noi».

E Alija Hrustic che sta vedendo il centrocampo nerazzurro? Con la volontà chiara di mirare alla vetta della classifica del girone A, serve un reparto di mediana sempre pronto alla battaglia e sempre pronto a costruire gioco per imbeccare gli spunti degli attaccanti. Hrustic è considerato un giocatore di rottura, di quantità, ma ha nelle proprie predisposizioni quello di essere un “tuttocampista”, ovvero farsi trovare pronto a qualsiasi evento che possa capitare nel corso dei 90 minuti. «A centrocampo c’è un sano agonismo ed è bello vedere che l’un l’altro combattiamo per prendere il posto - spiega Hrustic - tutto questo avviene anche con il piacere di vedere il compagno comportarsi bene, non esiste il concetto di rivalità. In mezzo siamo in parecchi, ma ci adattiamo tutti quanti. C’è tanta voglia di migliorarsi, questo stimola ad essere sempre concentrati. Come ad esempio in Coppa Italia sono stato schierato come mediano, ruolo che tendenzialmente occupa Cristiano Proietti. Ho cercato proprio di rubare con gli occhi da quanto fa lui, è il mio riferimento. Poi ovviamente Cristiano ha tutto un altro tipo di qualità rispetto a me, ma lo spirito deve essere sempre quello di migliorarsi».

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