CERVETERI - Il workshop sul "Carcinoma della Tiroide" organizzato a Cerveteri - palazzo Ruspoli- ha visto la partecipazione di 40 medici, tra medici di medicina generale, endocrinologi, radiologi e chirurghi, che si sono confrontati su una patologia neoplastica che sta aumentando la sua incidenza sia in termini di diagnosi che di interventi chirurgici. I fattori di rischio sono ben conosciuti ma la diffusione di accertamenti di prevenzione ha comportato la rilevazione di un numero crescente di popolazione affetta da noduli della tiroide (50-60% ) ma di questi solo il 5 - 15% sono maligni. L'approfondimento diagnostico con esami ecografico ed agoaspirato deve seguire linee guida ben standardizzate per evitare un eccesso di trattamenti. Il tumore della tiroide più frequente ha una sopravvivenza a 10 anni del 90% perché abbiamo a disposizione l'opzione chirurgica e, se necessario la terapia con Radio-Iodio. I pazienti operati hanno necessità di una terapia sostitutiva e devono sottoporsi a controlli standardizzati, ma la loro qualità di vita è ottimale. Lo scopo principale dell'evento è stato facilitare i rapporti tra professionisti che devono collaborare tra loro in modo multidisciplinare. Lo aveva spiegato chiaramente il team chirurgico dedicato della Asl Roma 4 formato da Antonio De Carlo - responsabile scientifico dell’evento -, Daniele Cavaniglia e Anna Guida. «Stiamo creando – ha spiegato De Carlo – un team dedicato alla patologia e vorremmo diventare un punto di riferimento per tutto il territorio. Questo ospedale è in grado di offrire una presa in carico a 360 gradi, dal sospetto al follow up post cure». Un workshop che ha visto una grande partecipazione a dimostrazione della bontà dell’iniziativa che è riuscita a gettare le fondamenta per una rete sempre più solida per la diagnosi, la cura e il follow up di una patologia in crescita con l’ospedale San Paolo che, anche in questo caso, non ha nulla da invidiare ai centri romani più grandi.

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