CIVITAVECCHIA - Ancora un passo in avanti verso la contestata realizzazione del biodigestore, impianto che Ambyenta Lazio vorrebbe realizzare in località Monna Felicita. Con determinazione del 26 settembre, pubblicata sul Burl dell’11 ottobre, infatti, la direzione ambiente della Regione Lazio ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ambyenta Lazio per l’installazione dell’impianto.

Prosegue quindi a suon di pareri positivi l’iter autorizzativo per il biodigestore: si tratta, di fatto, del penultimo passo prima dell’autorizzazione definitiva, il Paur - Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale - che andrà a chiudere la partita. L’impianto ha già incassato il parere favorevole per la valutazione di impatto ambientale, con la Regione che ha dato anche l’ok al metanodotto di servizio. Oggi un ulteriore passo in avanti per un impianto da 120.000 tonnellate/anno, una potenzialità complessiva contestata più volte dal territorio, perché ritenuta eccessiva e sovradimensionata rispetto alle esigenze locali. Civitavecchia, ad esempio, produce 7000 tonnellate annue di rifiuti organici; quantità ben inferiore a quella ipotizzata dall’impianto che, alla fine, risulterebbe il più grande del Lazio. Basti pensare che il nuovo piano per la gestione dei rifiuti di Roma prevede 2 impianti per la digestione anaerobica della frazione organica, da 200mila tonnellate complessive, a Cesano e Casal Selce. Centomila tonnellate ad impianto, contro i 120.000 del solo biodigestore di Civitavecchia. Una partita ancora aperta?
Il territorio ci crede, nonostante lo stato di avanzamento dell’iter autorizzativo.

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