TARQUINIA - La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo di indagine per fare luce sull’inquinamento alla foce del fiume Marta, nel territorio di Tarquinia. L’indagine, coordinata dal pm Alessandro Gentile, segue l’esposto-denuncia presentato lo scorso luglio dal sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, all’indomani della diffusione dei dati sui rilievi effettuati da Goletta Verde di Legambiente, dai quali emergevano cariche batteriche oltre la soglia consentita. Dati che peraltro, in un secondo momento, sono stati confermati anche dall’Arpa Lazio.

Nell’immediatezza dei primi dati di Goletta Verde di Legambiente - riportati da tutti i media, anche nazionali -, il sindaco Giulivi ha voluto subito avviare un’azione a tutela del territorio, dando incarico all’avvocato Paolo Pirani di presentare un esposto-denuncia presso la Procura di Civitavecchia, competente per territorio, al fine di determinare eventuali responsabilità di una situazione di inquinamento che, oltre a danneggiare l’immagine del territorio a vocazione turistica, rischia di rappresentare un grave danno per l’ambiente e la salute. Il Comune di Tarquinia vuole infatti vederci chiaro, una volta per tutte, sulle cause esatte che possano determinare questa situazione di forte inquinamento alla foce del Marta: circostanza che si riconferma ogni anno, senza in effetti trovare mai una soluzione.

La presenza di batteri fecali registrati dai rilievi effettuati, quali Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, riconducono all’ipotesi di scarsa o assente depurazione. Un possibile inquinamento che potrebbe cioè giungere dagli impianti di depurazione di tutti quei Comuni situati a monte di Tarquinia che attraverso corsi d’acqua di varia natura raggiungono il fiume Marta.

La denuncia querela del Comune di Tarquinia è stata presentata, pertanto, nei confronti di tutti i gestori degli impianti di depurazione di acque reflue e nei confronti di tutti coloro che abbiano eventualmente, e a diverso titolo, potuto contribuire al reato di inquinamento ambientale. Nell’esposto, Tarquinia chiede che venga disposto il sequestro preventivo di tutti gli impianti di depurazione che potrebbero avere responsabilità in merito all’inquinamento delle acque, e nello specifico, della foce del Marta. Saranno ora le indagini e le verifiche a fare luce sulle eventuali responsabilità. ©RIPRODUZIONE RISERVATA