CIVITAVECCHIA - "Apprendiamo dalla stampa locale che la giunta Tedesco, d’accordo con la dirigenza di Csp, pensa di riportare i cassonetti per le strade della città. L’amministrazione comunale , dopo aver creato enormi disagi agli utenti abolendo il secondo ritiro settimanale della plastica, intende infatti introdurre ben 30 “ecostazioni” (che altro non sono che dei cassonetti) per il conferimento dell'immondizia, funzionanti con una tesserina di riconoscimento e con sistema di video sorveglianza".

Lo dice "Unione Popolare con de Magistris" - Alto Lazio.

"Una mossa - aggiungono - che ha tutta l’aria di essere il primo step verso l’abolizione del sistema del porta a porta. Deboli e poco credibili le motivazioni organizzative ed economiche dietro cui si sono trincerati Fabrizio Lungarini, presidente di CSP e l’assessore Magliani: risparmiare carburante e raccogliere più agilmente l’immondizia nelle zone con case sparse ( es: S. Agostino e Santa Lucia). Ma se il problema sono le zone periferiche difficilmente raggiungibili ci domandiamo quale sia il motivo per cui si intendono installare cassonetti intelligenti nel centro della città ( Villa Albani e Mulini). CI domandiamo, inoltre, perché quando si parla delle periferie l’Amministrazione leghista offra sempre soluzioni di serie B con tagli ai servizi invece di prevedere investimenti che possano migliorare la vivibilità di zone lontane e mal collegate. Sia chiaro, la posizione di questa giunta rispetto al problema dei rifiuti era scritto a chiare lettere nel loro programma elettorale: smantellare il sistema di raccolta porta a porta. Civitavecchia, però, non vuole e non può permetterselo. Il porta a porta a Civitavecchia ha contribuito al miglioramento delle condizioni igieniche e del decoro, cosa a cui i nostri concittadini tengono molto e non dobbiamo assolutamente tornare indietro di 5 anni, specie in un momento come quello attuale con la ripartenza dell’attività turistica dopo il lungo stop per la pandemia da Covid 19".

Unione popolare ricorda che "solo pochi mesi fa i cittadini sono dovuti scendere in piazza per protestare contro lo sciagurato progetto della giunta regionale di Zingaretti di installare in città un megabiodigestore da 120.000 tonnellate/anno. I sindaci del territorio, fascia tricolore al petto, si sono messi in testa ai cortei ed hanno promesso soluzioni alternative. Soluzioni che d’altronde venivano proprio dai comitati cittadini e che quindi andavano adottati e messi in opera, come impianti aerobico a biocelle e compostiere di quartiere. Al momento di queste opere alternative, come le vasche di compostaggio aerobico non si vede nemmeno l’ombra. L’unica cosa nata a seguito di quelle promesse è un inoperoso Osservatorio Ambientale. Le poltrone da distribuire sono comparse immediatamente, i progetti sono scomparsi nel nulla. Chiediamo quindi all’amministrazione di accantonare un simile progetto, dannoso per tutta la collettività, e la invitiamo ad occuparsi, qualora ne sia capace, del problema dei rifiuti in modo serio. Dobbiamo - concludono - evitare che la città, colta nuovamente impreparata, cada nelle grinfie di chi, per tornaconto personale con i nostri rifiuti vuole fare affari".

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