ALLUMIERE - Il 30 settembre è stato il giorno del ricordo del ''maestro della Bianca'' Reziero Speroni classe 1922 e i cittadini della frazione della Bianca lo ricordano con immutato affetto. Come ricorda il libro ''Allumiere negli anni '50" e come lo vuole ricordare l'ex consigliere comunale Gabriele Volpi: Reziero Speroni nacque ad Allumiere; terminata la scuola andò a lavorare per un breve periodo in campagna aiutando un pastore a pascolare le pecore. "Visto che era un bambino sveglio ma delicato, i genitori decisero, dopo un po' di tempo, di mandarlo a studiare a Roma nel "Seminario di S. Paolo fuori le mura". Non terminò il percorso del seminario e tornò a casa, completò gli studi e si diplomò grazie anche a due insegnanti sfollati alla Bianca dopo il bombardamento di Civitavecchia. A causa delle discriminazioni politiche, inizialmente, trovò difficoltà per il lavoro, perché era iscritto al Partito comunista italiano, di cui fu rappresentante nel primo consiglio comunale del dopoguerra. Il primo incarico per l'insegnamento lo ebbe alla scuola elementare di Allumiere, successivamente fu trasferito alla Bianca, dove lavorò fino al pensionamento. Il maestro Reziero, da tutti conosciuto come "il maestro della Bianca", per anni ha insegnato a scrivere, leggere e far di conto ai ragazzi della frazione, che frequentavano una pluriclasse. Le pluriclassi nella scuola elementare raccoglievano, contemporaneamente in un'unica aula, più classi riunite insieme ed affidate ad un unico insegnante. Queste situazioni si verificavano in tutti i piccoli borghi, che non avevano un numero sufficiente di alunni per formare una classe. Oltre ad essere il maestro, Reziero era anche il giardiniere e il custode della scuola, per lui la scuola era la sua seconda casa. Nel 1964 fu eletto, per la seconda volta, consigliere comunale in rappresentante della lista civica "Cinque Monti", che candidava cittadini indipendenti e militanti del PSI e PCI. Durante il suo mandato profuse un impegno costante al servizio del paese e, in modo particolare, della comunità di La Bianca. Si occupò della costruzione dell'acquedotto e delle fognature, servizi che nella frazione non esistevano, dell'asfaltatura della strada sino all'innesto con la Braccianese, dell'apertura di un asilo infantile e di un ambulatorio e cosa che fu molto apprezzata, ottenne la fermata dei pullman di linea in alcune corse corrispondenti all'arrivo e alla partenza degli operai pendolari. Morì il 20 febbraio 1997". Volpi poi conclude: "Il maestro Reziero ha rappresentato per tutti i biancaroli un punto di riferimento sicuro e affidabile, a lui tutti si rivolgevano per ogni tipo di problema".