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larissa Montagna

FIUMICINO - Strani ritrovamenti e una specie mai vista prima… Negli ultimi tempi il granchio blu sta finendo sempre più spesso nelle reti dei pescatori di Fiumicino e dintorni, facendo sorgere numerosi interrogativi: da dove viene? Di cosa si nutre? E’ dannoso per il nostro ecosistema marino? Il granchio blu, così chiamato per via del caratteristico colore blu acceso delle sue chele, è una specie “aliena” che non nasce sulle nostre coste, eppure ora si trova anche sul Tirreno laziale: «Questo particolare granchio è originario dell’America e vive sulle coste Atlantiche – spiega a ilfaroonline.it un pescatore di Fiumicino, che ha trovato spesso nelle sue reti questo crostaceo -. Due sono i fattori che lo avrebbero portato sulle nostre coste: la prima è il riscaldamento globale, che sta cambiando l’intero ecosistema e c’è chi dice che sia stato trasportato con le grandi navi che attraversano gli oceani»

«Essendo un granchio che predilige le acque salmastre, – sottolinea il pescatore locale – qui da noi ha trovato il suo habitat naturale alla foce del Tevere, risalendo anche per alcuni chilometri ed arrivando sotto il Ponte della Scafa: il luogo dove è stato avvistato in grande quantità, perché ha trovato le condizioni perfette per riprodursi in massa e crescere. Si può parlare, quindi, di una vera e propria invasione.

Questa specie di granchio è molto buono a tavola, con cui possono essere preparati ottimi primi piatti, ma è dannoso per il nostro ambiente: mangiano di tutto, non solo le telline, perché sono dei predatori astuti e velocissimi. Riescono addirittura a catturare dei pesci. Essendo una specie molto invasiva, per limitare i danni ambientali, uno dei pochi sistemi di contenimento è la pesca. L’unico predatore del granchio blu, infatti, è proprio l’uomo: solo pescandolo si può contenere il suo sviluppo».