Clarissa montagna


FIUMICINO - «Non parlare di loro, ma parlare con loro»: questo uno dei principi fondanti di Abcyber, il progetto volto ad alfabetizzare i più giovani, per un uso sicuro e consapevole del web. Alfabetizzazione, sensibilizzazione e prevenzione sono, infatti, le parole chiave del progetto, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado (terza media, primo e secondo superiore) del Comune di Fiumicino, l’Emilio Segrè e il liceo Leonardo Da Vinci. “Abcyber” è uno dei 100 progetti vincitori del Bando VitaminaG del programma GenerAzioniGiovani.it e finanziato dalle Politiche giovanili della Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la Gioventù. Il progetto, ideato dall’associazione giovanile Cons.Crim. – Consulenze Criminologiche, partito nell’ottobre 2021 è giunto al termine, dopo un anno di attività – teoriche ed esperienziali – svolte in aula, in cui sono stati affrontati i temi della privacy, del consenso e della viralità. Lunedì mattina si è tenuta la presentazione da parte delle referenti del progetto Giulia Perrone e Roberta Brega, dei risultati ottenuti, nel corso dell’evento di chiusura tenutosi presso la Casa della Partecipazione di Maccarese. «Con questo progetto, abbiamo avuto la possibilità di colmare un gap importantissimo – ha spiegato Lorenzo Sciaretta, delegato alle Politiche Giovanili del Presidente della Regione Lazio -, quello del sensibilizzare i giovani ad un uso consapevole del web e dei dispositivi digitali. Le nuove generazioni, infatti, rappresentano il nostro futuro, ma dobbiamo dare loro gli spazi e gli strumenti adatti per crearlo». Una delle priorità del progetto Abcyber è stata quella di trattare lo scambio di foto e materiali personali tramite il web e i social, insegnando ai giovani cosa significa dare o ricevere consenso e quanto sia sottile la linea che li divide: «Iniziative come questa hanno la capacità di allargare l’orizzonte, non solo nostro, ma soprattutto quello delle nuove generazioni – ha commentato Arcangela Galluzzo, delegata alla Legalità del Comune di Fiumicino -. E’ vero che rappresentano il futuro, ma abbiamo il dovere di occuparci di loro nel presente, spiegare loro a cosa si va incontro se si diventa autori o vittime di un reato sul web e come fare per rimanere all’interno della legalità». Molto spesso, infatti, i giovani non si rendono conto delle conseguenze, anche penali, a cui possono andare incontro anche solo pubblicando sui social una foto altrui o commettendo azioni di cyberbullismo: «Il 18enne che è stato aggredito con una coltellata, in seguito ad una lite iniziata in chat con un suo coetaneo, è mio nipote – ha raccontato la consigliera della Regione Lazio Michela Califano -. Un ragazzo che aveva creato una propria stanza digitale, in cui sono entrate impropriamente altre persone. Intromettendosi nel suo spazio e insultandolo. Questo ci serve da monito e ci fa ricordare come queste iniziative siano fondamentali per prevenire. Dobbiamo rassegnarci all’idea che oggi il mondo digitale fa parte della nostra vita, m
a dobbiamo imparare ad usarlo per mettere la nostra persona al riparo da episodi spiacevoli come questo». «Questi fenomeni, purtroppo, accadono spesso nel nostro territorio – ha commentato Anna Maria Anselmi, assessora al Bilancio e alle Pari Opportunità del Comune di Fiumicino -. Episodi che iniziano dal web, per posi sfociare nel mondo reale e che hanno portato a spiacevoli episodi, provocando anche la morte di giovanissimi ragazzi. Per questo la nostra Amministrazione ha sostenuto con entusiasmo questo progetto: per far conoscere ai giovani come prevenire questi eventi». I risultati del progetto: «Con la piattaforma Abcyber game, abbiamo permesso ai giovani studenti di imparare divertendosi – ha spiegato la dottoressa Giulia Perrone -. Con questo gioco virtuale, abbiamo ricostruito una serie di scenari cyber a rischio: uno di adescamento online, uno di cyberbullismo e uno di revenge porn. I ragazzi hanno potuto confrontarsi direttamente in questi scenari. Alla fine di ognuno di essi, i ragazzi ricevevano una raccomandazione sul comportamento da seguire: gli veniva detto di quale reato, dai minori ai più gravi, potevano essere vittime o autori, Al termine del gioco, i ragazzi hanno ottenuto un punteggio finale in termine di consapevolezza digitale: partendo dal 74,9% nel novembre 2021, si è passati al 78,1%, fino ad arrivare all’85,8% nel giugno 2022. Abbiamo registrato, quindi, un miglioramento di circa l’11% in 8 mesi di lezione (36 mesi di lavoro per ogni classe). Questo significa indirettamente che i ragazzi saranno più pronti a riconoscere, ad esempio, un tentativo di adescamento, potranno intercettarlo e prevenirlo, così come tutte le conseguenze reali che ne possono derivare, sia come vittime che come potenziali autori». «Non abbiamo parlato solo di cyberbullismo, – ha spiegato la dottoressa Roberta Brega – un contenitore grandissimo dove all’interno ci sono tantissimi reati e comportamenti devianti .Noi abbiamo parlato anche di tutte quelle condotte cyber e illecite come la diffusione del materiale a contenuto sessualmente esplicito, perché siamo partiti a parlare del consenso. È importante, infatti, partire dai valori e dal rispetto dell’altro prima di spiegare ai giovani a cosa possono andare incontro ed ai rischi che possono correre sul web». «Grazie a Roberta e Giulia, oggi siamo più consapevoli quando navighiamo sul web e agiamo con meno leggerezza – è il commento degli studenti che hanno partecipato al progetto Abcyber -. Ora sappiamo che se vediamo qualcosa di sbagliato, non dobbiamo restare a guardare e che dobbiamo metterci nei panni dell’altro, parlare di persona e capire le sue emozioni di fronte a un messaggio, un commento o un post, che può arrivare tramite i social».