Oggi si vota per il rinnovo del Parlamento. Tra 4 mesi sarà la volta della Regione.

A quel punto si capirà se dopo altri 4 mesi i civitavecchiesi torneranno alle urne per Palazzo del Pincio, oppure se il voto sarà comunque a scadenza naturale, nel 2024 (l’ultima incognita sarebbe poi se ci si arriverà con il sindaco o un commissario alla guida dell’amministrazione).

Qualunque esito sarà restituito questa notte dallo spoglio, sia a livello nazionale che cittadino, è evidente che avrà delle conseguenze già nell’immediato sugli equilibri politico-amministrativi locali.

Tanto più che già da domani si aprirà una nuova campagna elettorale, ancora più importante a livello territoriale,per il Consiglio regionale.

Sarà una campagna elettorale molto più accesa e divisiva sul piano cittadino.

Intanto perché, sulla base di quelle che saranno le coalizioni e le alleanze in campo per la Pisana, non è affatto detto che chi oggi all’aula Pucci siede in maggioranza o in opposizione non possa correre con una maglia diversa, per una squadra diversa.

Infine, senza girarci troppo intorno, c’è il nodo di Fratelli d’Italia da sciogliere.

Il voto politico, la storia anche recente lo dimostra, può registrare esiti molto diversi da quello amministrativo. Ma i segnali vanno comunque colti per essere ricondotti nel contesto locale, dove al di là delle più o meno ossequiose giravolte di qualche sedicente rappresentante del partito, la palla è in mano a chi il partito lo rappresenta per davvero, sulla base di un consenso costruito sulla coerenza e su impegni chiari presi con gli elettori, che poi altri hanno tradito e disatteso, come la stessa Giorgia Meloni è venuta a ribadire proprio a Civitavecchia: pacta sunt servanda.

Non è un caso se Fratelli d’Italia è diventato in pochi mesi, stando ai sondaggi pubblicati fino alla scadenza prevista dallalegge, due settimane fa, il primo partito italiano. Oggi come non mai la coerenza delle proprie scelte, tra ciò che si dice di voler fare e ciò che si fa, è apprezzata dagli elettori.

Per rimettere in discussione questo quadro non servono affabulatori, ciarlatani o mentitori seriali della politica. Non serve che Tedesco si prepari all’ennesimo rimpasto servito da chi decide e amministra la città a sua insaputa, dicendo che “le porte sono aperte” perché lui “non ha cacciato nessuno”.

Non serve che ora tutti dimostrino una ipocrita amicizia, che non esiste né in politica, né - per taluni individui - nei normali rapporti personali, al solo fine di strappare se non un sostegno, almeno una non belligeranza in vista delle candidature ormai prossime.

Servono rispetto e serietà. Che di questi tempi sono merce rara, che non si compra certo al supermercato, soprattutto a Civitavecchia, come del resto è stato confermato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, anche dall’ultima campagna elettorale e viene ribadito quasi quotidianamente dalle cronache politiche cittadine.

Buon voto a tutti.

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