TARQUINIA - E sei. Anche il Comune di Tarquinia, sulla scia di quello di Viterbo, Monte Romano, Soriano nel Cimino, Vasanello e Sutri, si schiera nel ricorso innanzi al Tar del Lazio contro la ricerca di soci privati per far fronte al caso Talete. L'amministrazione Giulivi ha infatti deciso di impugnare l'atto di indirizzo approvato dalla conferenza del servizi lo scorso 23 giugno che dava appunto il via libera alla ricerca di un socio che acquisisse il 40%, al massimo, delle quote in capo alla società idrica, per reperire finanziamenti da investire, visto che del fondo perequativo Arera di 40 milioni di euro non si hanno più notizie. La delibera della giunta Giulivi dà quindi mandato di procedere unitamente ai comuni di Viterbo, Monte Romano, Soriano nel Cimino, Vasanello e Sutri, "all’impugnativa innanzi al Tar Lazio dell’atto di orientamento-indirizzo n. 116 del 23/06/2022 della conferenza dei sindaci e dei presidenti delle province dell’Ente di Governo dell’Ato 1 Lazio Nord Viterbo”. “Il Comune di Tarquinia il 9 giugno 2022 si è già espresso negativamente sulla proposta di modifica dello statuto di Talete S.p.a. - riporta la delibera - volta a trasformare la società in house in società misto pubblico-privata a prevalente capitale pubblico... Come da nota del Comune di Viterbo, l’avvocato Alberto Costantini ha manifestato disponibilità ad assumere l’incarico di rappresentare il Comune di Monte Romano e gli altri Comuni della provincia per il costo complessivo della prestazione determinato in 17.524 euro, che ripartito tra gli enti, in base alla percentuale di partecipazione azionaria di ciascun Comune, per Tarquinia ha un costo complessivo pari a 3mila euro oltre a 113 euro relativi al contributo unificato, da rimborsare al Comune di Viterbo in quota parte, che per il ricorso in oggetto è pari a 650 euro». La cessione delle quote è stata proposta da molti, da Egato al presidente Ato Romoli ad altri sindaci soci, quale unica via percorribile, non trovando però tutti d'accordo.