L’innovazione è di casa all’ospedale San Paolo dove a ottobre per la neurostimolazione midollare per il trattamento del dolore sarà utilizzata una nuova forma di onda ultra moderna mentre a giorni sarà attivata la possibilità di controlli e fix alla terapia a distanza. Lo spiega Ezio Amorizzo, responsabile della Terapia Antalgica della Asl Roma 4 presso l’ospedale San Paolo che è anche centro spoke della rete regionale. «Da quest’anno - ha spiegato - il centro per la terapia del dolore del San Paolo ha iniziato attività importanti per quanto riguarda la neuro stimolazione». I neurostimolatori sono pacemaker intracutanei che vengono installati in sede intraoperatoria, grazie a questa nuova tecnologia è possibile verificare in pochi minuti l’efficacia della terapia contro il dolore evitando un secondo intervento, riducendo quindi rischi per il paziente e costi di ospedalizzazione. «Si tratta - ha aggiunto Amorizzo - di una terapia intelligente che si può programmare in diversi modi e si ritaglia sul paziente, inoltre è riprogrammabile e adattabile alle condizioni attuali del paziente». Generalmente i controlli vengono fatti una volta l’anno e a giorni «qui al San Paolo, anche per i neurostimolatori impiantati quest’anno, sarà possibile effettuare questi controlli in forma di teleconsulto tramite una piattaforma di telemedicina avanzata che - ha sottolineato Amorizzo - permette di riprogrammare gli impianti anche a distanza e questo ci è utile avendo anche dei pazienti che ora lavorano all’estero». Un passo in avanti importante per una realtà di provincia come quella del San Paolo che non ha nulla da invidiare agli ospedali della Capitale sul trattamento del dolore. I pazienti che possono rivolgersi al centro spoke del nosocomio cittadino sono coloro che soffrono di dolore cronico, presente da almeno tre mesi. «Il dolore purtroppo - ha concluso Amorizzo - si cronicizza ed è importante intervenire tempestivamente e il San Paolo in questo campo è all’avanguardia grazie alla lungimiranza della dirigenza aziendale e all’impegno degli operatori».


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