Il Rugby Civitavecchia vuole dimostrare che atteggiamenti inclusivi e formazione per il sostegno sono possibili e possono essere uno stile di vita immaginando che applicati nella vita di tutti i giorni avremmo un mondo migliore.


Lunedì scorso al campo Moretti Della Marta si è aperto il “Progetto Live Rugby Civitavecchia” con l’invito e la graditissima presenza dell’Istituto Comprensivo “Ennio Galice” Classi IV C e IV D della scuola Primaria plesso Don Papacchini San Gordiano.


Presenti gli alunni del IV D e IV C, i genitori, i docenti Romina Mosconi, Patrizia Chimenti, Maria Grazia Morabito, Carla Romagnoli, Edy Vincenzoni, Giusy Cutulo gli Aec Deborah Bucci e Daniela Scrignoli, il rappresentante genitori Claudia Veroni.


Gli educatori, allenatori, dirigenti, Old del club biancorosso hanno iniziato un percorso che vuole essere di esempio attraverso il Rugby Civitavecchia, dove lo scopo è far convivere e condividere divertimento e sport.


Figli di ogni genere, razza, colore, problemi motori devono essere tutti uguali sia nella vita giornaliera che in quella sportiva attraverso partite, giochi, insegnamento di regole, disciplina, educazione civica e sportiva.


Inclusione e sostegno. Parole importanti che col Rugby Civitavecchia diventano fatti concreti.


E poi c’è stato il “Terzo Tempo” tutti uniti a mangiare le prelibatezze in una giornata di sport della famiglia e comunità accogliente del Rugby Civitavecchia.


«Dimostriamo - scrivono dalla società - che sostegno e inclusione sono possibili, stringiamoci insieme e puntiamo all’obiettivo di trasformare le parole in fatti reali e concreti con educazione civica e sportiva».


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