LADISPOLI – Dopo cinque udienze saltate, stavolta dovrebbe filare tutto liscio. Ma il condizionale in questo caso giudiziario è d’obbligo. È stata fissata nuovamente l’udienza (prossimo 11 ottobre) del kitesurfer Alessandro Ognibene, romano di 53 anni, che il 3 ottobre del 2018 venne gravemente ferito a Ladispoli mentre stava entrando in acqua con la propria attrezzatura sportiva nella zona di Torre Flavia. Proprio in quel momento però transitò un Chinook impiegato in un addestramento interforze della Nato che con la doppia elica, come raccontato poi da diversi testimoni, lo sbalzò per parecchi metri fino a scaraventarlo violentemente sull’arenile. Ognibene, di professione artigiano odontotecnico, pretende giustizia per quanto avvenuto sul litorale ladispolano perché venne trasportato in gravissime condizioni al Policlinico Gemelli di Roma ma per fortuna ebbe salva la vita.

Il processo si svolgerà presso il Giudice di Pace di Civitavecchia. Finora ha subito sempre dei rallentamenti per l’emergenza sanitaria, per un giudice andato in pensione e recentemente anche per via di uno sciopero degli avvocati. Gli imputati sono tre: i due piloti italiani del Chinook, rispettivamente di 33 e 38 anni, e il 56enne a capo dell’esercitazione che per diversi giorni venne riproposta tra i cieli di Ladispoli e Cerveteri scatenando anche le polemiche di molti residenti.

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