TARQUINIA -Nonostante 40 millimetri di pioggia caduti in un paio d’ore nei giorni scorsi, Tarquinia rimane la "comunità più assetata" con soli 157 millimetri caduti da inizio anno contro una media a fine settembre di 356 millimetri ca.

Il dato emerge dal report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche che registra un aggravamento della situazione idrologica nel lazio e in Umbria.

In quasi tutto il Centro Italia il bilancio idrico 2022 è tra molto o estremamente secco, con un deficit, che solo grazie alle ultime piogge, si aggira tra il 30% ed il 40% con inevitabile impatto sugli ecosistemi.

Nel Lazio, il lago di Bracciano scende a cm. 138 sullo 0 idrometrico, livello più basso da dicembre 2020 mentre quello di Nemi cala di 13 centimetri in una settimana. Il lago di San Casciano alla diga Elvella è addirittura quasi 4 metri più basso di quanto non fosse l’anno scorso alla stessa data! In tutta la Regione le portate delle sorgenti sono eccezionalmente scarse.

In provincia di Viterbo è già stato necessario predisporre autobotti per 6.000 persone e, se continuerà la siccità, potrebbero esserne interessate circa 40.000 in 28 comuni; inoltre, la minore portata riduce la diluizione delle acque e peggiora la loro qualità con relativi problemi di potabilizzazione.

In provincia di Roma il deficit idrologico è peggiore di quello del 2017. Ad oggi sulla capitale sono caduti 190 millimetri di pioggia, mentre normalmente a fine Settembre si raggiungono mm. 519,75 (quindi finora è piovuto il 36% della media).

Anche in provincia di Frosinone il perdurare della siccità potrebbe comportare la sospensione della fornitura idrica per 4.300 abitanti in 55 comuni. Per quanto riguarda i fiumi, sono ancora a livelli molto bassi: il Tevere, a Roma, ha una portata di circa 100 metri cubi al secondo, mentre l’Aniene vede ridursi ulteriormente le già esigue portate.

In Umbria invece, dove il deficit pluviometrico si attesta sul 40%, la situazione delle portate alle sorgenti è in molti casi peggiore dei siccitosi 2017 e 2012 con forte crisi soprattutto per le acque appenniniche. Il lago Trasimeno (m.-1,54) ha un livello ben inferiore alla soglia critica, fissata a m.-1,20, mentre nell’invaso della diga Maroggia restano solamente 660.000 metri cubi d’ acqua per irrigare in una stagione calda, che non accenna a finire. Il fiume Tevere ed il fiume Chiascio viaggiano intorno alla portata di 2 metri cubi al secondo, prossima quindi a quella del Minimo Deflusso Vitale.

Intanto dalla Regione Lazio, per far fronte alla siccità arriva lo stanziamento di 3,4 milioni di euro per la Tuscia. “Positivo lo stanziamento - afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Panunzi - L’Ato1, che comprende il comune Viterbo e gran parte dei comuni della provincia, ha ottenuto la cifra assegnata più alta a fronte di un totale di 5 milioni e 800mila di euro previsti nel Lazio. Le risorse rientrano nel piano degli interventi urgenti firmato da Nicola Zingaretti, in qualità di commissario delegato per l’emergenza idrica nominato dal capo dipartimento della Protezione civile con l’ordinanza 916 del 26 agosto in cui all’articolo 1, comma 3, è previsto che “il commissario delegato predispone entro sette giorni dalla data di adozione del presente provvedimento, sulla base dei fabbisogni trasmessi nella fase istruttoria della deliberazione dello stato di emergenza, e nel limite delle risorse finanziarie di cui all’articolo 3, un piano degli interventi e delle misure più urgenti… da realizzare con immediatezza e senza indugio per contrastare il contesto di criticità, da sottoporre alla preventiva approvazione del capo del dipartimento della Protezione civile”.

“È una misura molto importante per fronteggiare nell’immediato la grave crisi idrica – prosegue il vice presidente della X commissione -. A questi fondi si aggiungerà un altro milione di euro derivante dallo stralcio di un vecchio contenzioso”. Lo scorso 22 giugno il presidente Zingaretti aveva proclamato lo stato di calamità naturale per il Lazio. Il Consiglio dei ministri ha poi riconosciuto lo stato di emergenza il 4 agosto, che resterà in vigore fino al 31 dicembre.

Per gli interventi immediati, che riguardano la distribuzione di acqua potabile con l’uso di autobotti tra maggio e settembre, la copertura economica è di circa 467mila euro, di cui 387mila euro di fondi previsti dall’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile (Ocdpc) e 80mila euro a carico del gestore del servizio idrico; la somma restante dei 3,4 milioni di euro complessivi servirà per la ricerca di nuovi pozzi, in modo particolare nei comuni più colpiti dalla siccità come Acquapendente, Blera, Soriano nel Cimino e Vetralla.

“A fronte dei cambiamenti climatici, con periodi senza piogge sempre più lunghi, - conclude il consigliere regionale Panunzi - è indispensabile però fare una programmazione di lungo termine, con progetti di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche, che consentano di ridurre gli sprechi e di aumentare la capacità di stoccaggio dell’acqua”.