SANTA MARINELLA – Si apre il dibattito in merito alla destinazione da dare ad un’area che attualmente è destinata a parcheggio libero ma che l’amministrazione Tidei intende trasformare in parcheggi multipiano attraverso un project financing. A dare il suo apporto è la professoressa Paola Rocchi, ex consigliere comunale, che invita le forze politiche a discutere su come utilizzare lo spazio comunale. “Rispetto ai cambiamenti climatici – dice la Rocchi - mi chiedo cosa stia facendo questa comunità e l’amministrazione comunale che la rappresenta. Mi vengono in mente cinque direttrici, mi viene in mente l’efficientamento energetico dei locali comunali, la mobilità, le campagne di informazioni, la questione dei rifiuti e le cosiddette grandi opere. Vorrei parlare della grande opera di un parcheggio multipiano all’ex fungo, di cui l’amministrazione Tidei parla dal 2018, insieme a tutte le opere cementizie che dovrebbero servire a chiudere quel “buco”. Quanti metri cubi di cemento, quanti materiali, quanta acqua e quanta energia per costruire questa roba. Qualcuno avrà il coraggio di definire sostenibile un’opera del genere? Nemmeno per una frazione di secondo mi manca il colore grigio del cemento, la puzza di gas di scarico, la luce artificiale dei neon”. Ecco allora che la Rocchi esterna la sua idea per rendere ecosostenibile l’Ex Fungo. “Quando parcheggio all’ex fungo – prosegue la professoressa - mi mancano gli alberi. Mi piacerebbe parcheggiare la macchina sotto un albero e riprenderla all’ombra. Sarebbe una cosa normale e naturale e sarebbe una cosa realizzabile, non molto costosa e sostenibile sul serio, non a parole. Credo che basterebbe chiudere il buco con un bellissimo parcheggio- giardino, come sono alcuni parcheggi di grandi centri commerciali. Basterebbe una progettazione che preveda la piantumazione di alberi adatti al luogo e adulti, il terreno ovviamente pavimentato per le auto, adeguato allo scopo, facile da pulire e bello. Si tratterebbe di riqualificare con il verde le scarpate, e magari prevedere un punto ristoro ma che sia un gioiello di bioedilizia, completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, la cui concessione preveda la pulizia del parcheggio e magari altri servizi, tipo l’affitto di biciclette con pedalata assistita. Una parte dei parcheggi potrebbero essere pure blu, una parte piccola da lasciare al sovraffollamento estivo”. “Quanto poi agli aspetti burocratici e urbanistici – conclude l’ex consigliera - per una cosa del genere basta un passaggio in consiglio comunale, senza altre autorizzazioni regionali. Dall’alto si vedrebbero le chiome degli alberi. Avremmo piazzato un polmone verde dentro il cuore della nostra città, pulsante di ossigeno, pronto ad assorbire tutta la CO2 che gli spetta. Pronto a fare la sua parte per contrastare il riscaldamento globale che ci minaccia tutti, e minaccia soprattutto i bambini, i ragazzi di oggi che saranno poi gli adulti di domani.
Qualcuno può dirmi perché un’idea così non potrebbe andare bene? Estremamente economica, rispetto ai mostri mult
ipiano, facile da gestire, bella da vedere”.
Parcheggio all’ex fungo: la ricetta di Paola Rocchi
16 settembre, 2022 • 07:00