Le prime tredici edizioni dei Giochi Olimpici antichi furono caratterizzate solamente da una gara, lo stadion (200 metri circa). Se nella quattordicesima edizione apparve il diaulos, una gara con doppia distanza rispetto allo stadion, solo alla quindicesima edizione, nel 720 a.C., fu introdotta una terza prova, il dolicos. Questa disciplina si distingueva dalle altre per l'enorme differenza sotto il punto di vista della distanza visto che si componeva in circa 4500 metri o 24 stadion. Come per il diaulos, anche per il dolicos è il filosofo greco Filostrato d’Atene a descriverci l'origine di questa gara: “Ecco ora quale fu l'origine della corsa di resistenza. Andavano e venivano dall'Arcadia in Grecia staffette di guerra; era stato loro ordinato di non andare a cavallo, ma di servirsi solo dei propri piedi correndo. Col percorrere in breve tempo, durante periodi di pace, distanze notevoli, essi divennero valenti corrieri e nello stesso tempo si esercitarono alla guerra. Proprio così ebbe origine il dolico”. L'idea di far correre i soldati, seppur oggi viene scartata a causa dell'esistenza di automezzi di ogni tipo, nell'antichità era un modo per i soldati sia di farsi valere nelle battaglie, sia di farsi notare dai propri comandanti e sia come modalità di sopravvivenza. È probabile che la più famosa corsa dopo una battaglia fu quella che il soldato Filippide eseguì dalla città di Maratona verso Atene per annunciare ai greci la vittoria sui persiani di Serse. Proprio da tale leggenda è tramandata la tradizione, oggi scritta nei regolamenti, di far disputare la disciplina della maratona in 42,195 metri, esattamente la distanza tra Maratona e Atene.


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