VITERBO - Il giorno di “Gloria” è arrivato. Un giorno di fede, speranza e devozione, che i viterbesi attendono da tre anni. L’ultimo trasporto della macchina di Santa Rosa risale al 2019 quando “Gloria”, portata in trionfo sulle spalle dei facchini da San Sisto, per le vie della città, fino alla Basilica, è uscita per il suo quinto trasporto. Poi i due anni di stop dovuti alla pandemia, con l’esposizione, l’anno scorso, in via eccezionale della macchina in piazza del Plebiscito. Quella di oggi sarà, forse, l’ultima uscita per la macchina ideata da Raffaele Ascenzi, che quest’anno festeggia i sette anni.

“Gloria”, dopo “Volo d’Angeli”, è sicuramente la macchina più longeva e a cui i viterbesi sono particolarmente affezionati. Nel 2018 l’ideatore Raffele Ascenzi aveva apportato alcune modifiche. Correvano i 100 anni dalla fine del conflitto che coincidevano con la ripresa del Trasporto dopo tre anni di stop. Per l’occasione l’ideatore ha illuminato i nove timpani sopra gli ostensori, prima in ombra e ha aggiunto le targhette in ricordo dei facchini scomparsi in quell’anno. All’interno della macchina anche le preghiere dei viterbesi raccolte dalle suore Alcantarine. Quella di quest’anno sarà una una festa all’insegna della sobrietà, come ha tenuto a precisare la sindaca Chiara Frontini, ma sarà comunque una grande festa : si celebra il ritorno del Trasporto. Un’occasione che ha spinto il sodalizio dei facchini a rivedere il percorso. La macchina di Santa Rosa transiterà lungo viale Marconi allungando il percorso tradizionale di 700 metri. Una fatica di non poco conto per i facchini che si caricano sulle spalle Gloria, alta quasi 30 metri e pensante 5 tonnellate.

Un trasporto che è fatica e fede. Per chi assiste un’emozione che prende gli occhi e l’anima. La ricorrenza di Santa Rosa nel primo week-end di settembre favorisce quest’anno la presenza dei turisti. Per consentire una migliore visione del trasporto sono quattro le tribune posizionate lungo il percorso. Alle 21 la benedizione dei facchini nella chiesa di San Sisto, impartita dal vescovo, e poi il momento del “Sollevate e fermi...”, il comando del capo facchino, Sandro Rossi, che dà inizio al trasporto. La macchina di Santa Rosa si muoverà verso Piazza Fontana Grande, dove è prevista la prima sosta, poi l’arrivo in Piazza del Plebiscito dove effettuerà varie girate su se stessa che quest’anno saranno dedicate ai facchini scomparsi e alle vittime delle guerre. Il trasporto procederà poi verso Piazza delle Erbe, dove farà un’altra sosta, Corso Italia, all’altezza della chiesa di Santa Maria del Suffragio. Qui si fermerà di nuovo.

Quindi piazza del Teatro, via Marconi, la girata in piazza dei Caduti e il ritorno in piazza del Teatro, l’ultima sosta per riprendere forze e fiato prima dell’ultima fatica: la salita verso la basilica di Santa Rosa .Poi l’arrivo che è il momento più emozionante per i facchini che si sciolgono in un abbraccio liberatorio.