“Per ridurre tensioni e conflitti e creare una democrazia dell'energia e della terra è imperativo pianificare democraticamente una transizione energetica che ci renda indipendenti dai combustibili fossili, anche dal petrolio nascosto in ciò che mangiamo sotto forma di agenti chimici, quel petrolio nascosto nelle catene di approvvigionamento imposte al mondo attraverso la globalizzazione delle multinazionali”. Lo dice l'attivista, ambientalista e fisica indiana Vandana Shiva commentando l'attuale situazione in campo energetico legata anche alle tensioni internazionali. “Diversi conflitti, specialmente nel Medio Oriente, nascono dal petrolio», osserva la presidente di Navdanya International. La risposta a tutto questo, per Vandana Shiva, «è operare all'interno dei cicli di rinnovamento della terra, sfruttare l'abbondanza della sua biodiversità e le sue potenzialità di rigenerazione per costruire la pace con la terra e la pace tra le nazioni e i popoli”.

In merito alla decisione del governo tedesco di bloccare la chiusura dei tre reattori nucleari rimasti attivi, inizialmente prevista a dicembre, la fisica indiana commenta: “Dopo il disastro di Fukushima, la Germania aveva deciso di abbandonare il nucleare. I disastri nucleari non sono alternativi alla catastrofe climatica, l'inverno atomico non è alternativo al riscaldamento globale. Come ci dimostra oggi l'esempio della Francia”, spiega ancora Shiva, “l'energia atomica ha bisogno dei fiumi per il raffreddamento. Se continuiamo a usare il fossile, continuiamo a contribuire al cambiamento climatico e questo porta come conseguenza il prosciugamento dei fiumi. Senz'acqua non possiamo far funzionare gli impianti nucleari”.

Di fronte a tutto questo è della massima urgenza “fermare l'inquinamento e allo stesso tempo ridurre l'eccesso di CO2 che si è accumulato nell'atmosfera”, mette in guardia la presidente di Navdanya. Una delle strategie da mettere in campo per ridurre gli agenti inquinanti è la riforestazione: “La fotosintesi - spiega Shiva - è la tecnologia della natura per riciclare la CO2 e trasformarla in cibo e in ossigeno. Dobbiamo incrementare la biomassa fotosintetica per mitigare i cambiamenti climatici, adattarci ad essi e allo stesso tempo garantire alle persone i bisogni primari di cibo, acqua e ossigeno. È indispensabile intensificare la biodiversità e la biomassa nell'agricoltura come nelle foreste, nelle città come nelle campagne”.