ALLUMIERE - "Femminile Plurale", Cristina Oddone si aggiudica la quarta edizione con "Uomini Normali"; secondo posto per “La generazione del deserto”, di Lia Tagliacozzo, seguito da “Lo scorpione dorato”, di Marika Campeti. Eccezionale madrina della serata, la cantautrice Grazia Di Michele che ha incantato il fortissimo pubblico. Perfetta mediatrice e padrona di casa la presentatrice Brunella Franceschini ex assessora alla Cultura e ideatrice di questo prestigioso concorso letterario. Come si evince dal titolo e come è emerso nei corso serata il libro della Oddoni che ha trionfato in questa edizione del concorso Femminile Plurale è un testo forte, specifico e a tratti anche di difficile lettura nel suo discorrere di un tema tristemente attuale, affrontato peraltro da una prospettiva diversa. L’autrice infatti, da sociologa e ricercatrice, ha riportato con fedeltà e dovizia di particolari un lavoro che è il frutto di una ricerca sul campo basata sull’etnografia, una tecnica di tipo antropologico che prevede la frequentazione degli spazi sociali. Prima di scrivere il suo libro, ha chiarito al folto pubblico del Parco Risanamento, la Oddone ha fatto delle ricerche in carcere, nei centri servizi per la tossicodipendenza e nei centri antiviolenza e, proprio ascoltando il racconto delle vittime, ha deciso invece di andare a cercare gli uomini autori di violenza, i cosiddetti uomini maltrattanti, per capire quali sono le loro motivazioni e in che modo giustificano le aggressioni sulle donne che dicono di amare. "Nel corso degli incontri collettivi, gli aggressori – ha spiegato l'autrice del libro che ha vinto – gli uomini maltrattanti descrivono la relazione con la partner e con le donne in generale, spiegano la propria violenza, ma soprattutto parlano di sé come uomini, mariti e padri. Il ricorso alle pratiche di prevaricazione emerge come parte di un gioco di controllo e potere che non si esaurisce nel rapporto con le donne, ma acquisisce valore anche nell'arena delle relazioni sociali tra maschi e tra diversi modelli di maschilità. E come altre forme di violenza, anche la intimate partner violence si rivela una strategia per "fare il genere", e per "fare le maschilità". Negli ultimi anni in Europa si sta lavorando molto per il contrasto alla violenza di genere e anche in Italia abbiamo fatto molti passi avanti grazie anche al lavoro di molte associazioni e di molti militanti ma c’è ancora molto da fare e bisogna ripartire dal basso, dalla comunità nella trasmissione di valori quali la reciprocità, il rispetto l’ascolto e la partecipazione alla vita comunitaria. Penso che sia questa la chiave del cambiamento". Dello stesso avviso la consigliera regionale Marta Bonafoni, presente all’incontro e lei nel suo breve intervento di saluto, citando la scrittrice indiana Arundhati Roy, ha rimarcato "l’importanza del ruolo della donna e di come l’altra metà del cielo possa davvero fare la differenza con il giusto riconoscimento a livello comunitario e sociale". Di rispetto della diversità e di tolleranza ha parlato anche la cantautrice, scrittrice e musicoterapeuta Grazia di Michele, ospite d’onore della serata e madrina dell’evento. "Sono diventata cantautrice - ha raccontato la Di Michele – perché pensavo che fosse importante per le donne parlare in prima persona. Il mio primo disco, che si chiamava “Clichè”, affrontava il tema della maternità, dell’aborto, dell’omosessualità al femminile. Sono andata a toccare tematiche da un punto di vista diametralmente opposto rispetto a quello allora più diffuso, cercando appunto di superare i clichè, gli stereotipi, perché ho capito fin dalla mia prima esperienza l’importanza di veicolare messaggi diversi dal consueto, guardando le cose da un altro punto di vista". La Di Michele ha poi ricordato la sua esperienza al Festival di Sanremo al fianco di Mauro Coruzzi, in arte Platinette, interpretando dal vivo “Io sono una finestra” per il folto pubblico collinare. Emozionante il brano “La sconosciuta”, tratto dal libro della Di Michele “Rose, Principi e Serpenti” interpretato dalla bravissima attrice civitavecchiese Cristina Rocchetti. Nel.corso della riuscitissima serata Martina Testa, editor e traduttrice, ha fornito un’analisi dei testi selezionati a nome della Giuria delle Esperte, composta anche da Veronica Ricotta e Angelica Zappitelli. Molto soddisfatto dell’esito dell’evento il sindaco di Allumiere, Luigi Landi, che si è complimentato personalmente con tutte le organizzatrici e con il The Suite Quartet, che ha scandito con la musica i tempi della serata, stabilendo connessioni tra libri e canzoni. Complimenti alle tre scrittrici finaliste e a tutto il comitato organizzativo dell'evento da parte della delegataalla Cultura, Francesca Scarin che col sindaco ha presenziato alla manifestazione. Orgogliosa e soddisfatta Brunella Franceschini, la quale in accordo con tutte le sue collaboratrici ha sottolineato: "Siamo già in viaggio con entusiasmo verso la quinta edizione perché crediamo che, oggi più che mai, ci sia bisogno di proseguire nel campo della cultura e nello specifico nella cultura della parità di genere, un tema fondante nel campo dei diritti. Grazie a tutti gli intervenuti e, soprattutto, alla Fondazione Cariciv e alla presidente Gabriella Sarracco, nostra grande sostenitrice, al Comune di Allumiere, ai lettori e a tutti coloro che credono in questo progetto e lo sostengono in vario modo".

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