TARQUINIA - Riguarda anche Tarquinia il via libera al depopolamento dei cinghiali che è iniziato già nei giorni scorsi nel territorio dell'Atc (ambito territoriale di caccia) Viterbo 2. Domenica scorsa si è svolta infatti la prima uscita in girata, all'interno di un'azienda agricola della provincia che aveva presentato una formale richiesta. Tre gli esemplari abbattuti, sotto il coordinamento del nucleo venatorio della polizia provinciale. «Il primo intervento - ha spiegato il presidente dell'Atc Vt2 Alberto Scarito - si inserisce nel piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste africana nella specie cinghiale. Il Priu infatti ha una doppia valenza, non solo è fondamentale per evitare che la peste si diffonda sul territorio, ma aiuta anche tutte quelle aziende agricole prese, letteralmente, d'assalto da gruppi di cinghiali. Sono tantissime infatti quelle che quotidianamente riportano danni e chiedono interventi mirati per salvaguardare le coltivazioni». Gli interventi di controllo della specie cinghiale, sono stati autorizzati per l'Atc Vt 2 dalla Regione Lazio lo scorso 28 luglio, in continuità con il piano di controllo già attivo nel triennio passato. «Con questa autorizzazione - ha sottolineato Scarito - si dà il via all'attivazione di interventi di controllo diretto della specie cinghiale del nostro ambito territoriale di caccia fino al 31 luglio 2023. L'autorizzazione è valida nelle superficie dell'ambito compresa nei comuni di Barbarano Romano, Bassano Romano, Bassano in Teverina, Blera, Calcata, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant'Elia, Vita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Monteromano, Monterosi, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania, Vallerano, Vasanello, Vejano, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia e Vetralla, anche nelle zone di ripopolamento e cattura e nelle oasi di protezione di nostra competenza. Sono convinto che con le azioni previste e stabilite dalla Regione nel Priu, insieme alle altre tecniche di caccia comunque attive, possiamo davvero fare qualcosa di importante per il nostro territorio e per tutte le aziende agricole che subiscono danni».