TARQUINIA  - A Tarquinia il record di meno quantità di pioggia caduta nel 2022 fino ad oggi.

Sono oltre 130 gli eventi meteo estremi, registrati in Italia dall’inizio dell’anno, ma soprattutto rischiano di essere solo il prologo di quanto potrebbe accadere in autunno, quando l’aria fresca del Nord incontrerà le correnti di un Mare Mediterraneo, la cui temperatura (30°) sfiora ormai quella del mar dei Caraibi in piena estate ed è appena inferiore a quella del mar Rosso (32°).

A rilanciare l’allarmante prospettiva è l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi), il cui Osservatorio sulle Risorse idriche segnala come le recenti piogge abbiano alleggerito, ma non risolto, la crisi idrica che, partita dalle regioni settentrionali nei mesi scorsi, si è via via estesa verso il Sud Italia.

«Da anni segnaliamo l’inadeguatezza della rete idraulica del Paese di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici», ricorda Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi): «Per questo abbiamo presentato un Piano di efficientamento, finora disatteso, forte di 858 interventi, perlopiù definitivi ed esecutivi, bisognosi di un investimento di circa 4 miliardi e 339 milioni di euro, ma capaci di garantire oltre 21.000 posti di lavoro. Come sempre, lo mettiamo a disposizione della classe politica di questo Paese».

Esempio della contingenza ad alto rischio idrogeologico, che si sta delineando, è la costa tirrenica tosco-laziale, dove sono caduti pochi millimetri di pioggia (la settimana scorsa: mm.1,6 a Capalbio nel grossetano contro gli oltre 100 millimetri registrati dai pluviometri fiorentini) e Tarquinia si candida ad essere “regina della siccità d`Italia” con soli 104 millimetri di pioggia, fin qui caduti nel 2022.

Per capire la situazione di rischio idrogeologico che si sta creando, basti pensare che il minimo storico annuo sulla celebrata località viterbese risale al 2017 con 370 mm; ciò significa che nei prossimi 4 mesi dovrebbero cadere ben 266 millimetri di pioggia solo per evitare un nuovo record negativo. Una situazione analoga si ebbe nel 2012, quando a Tarquinia caddero solo 109 millimetri nei primi 8 mesi dell’anno e poi, dopo un autunno caratterizzato da fenomeni meteo violenti e con pesanti ripercussioni per il territorio, si raggiunsero a fine anno addirittura i 571 millimetri di pioggia.

«Il nostro non è allarmismo - aggiunge Massimo Gargano, direttore generale dell'Anbi - ma consapevolezza che, in attesa di scelte planetarie per il contrasto ai cambiamenti climatici, servono interventi urgenti per aumentare la resilienza dei territori: da quelli strutturali come il Piano Laghetti a quelli più semplici come una diffusa informazione di protezione civile alla popolazione».