TARQUINIA - Tutto sospeso. Bisognerà attendere la fine di settembre per sapere se e come avverrà il trasferimento delle infrastrutture relative al servizio idrico integrato (Sii) operato dal consorzio Medio Tirreno, in liquidazione, agli Ato: rispettivamente a Talete Ato1 per il Comune di Tarquinia e ad Acea Ato2 per quanto riguarda il Comune di Civitavecchia.

Bisognerà attendere, infatti, il giudizio di merito dopo che gli avvocati del Consorzio per l'acquedotto del Medio Tirreno (Angelo Annibali, Andrea Ruffini, Marco Orlando, Matteo Valente) hanno impugnato e fatto sospendere le delibere regionali che avrebbero voluto chiudere la vicenda del passaggio dell'acquedotto mediante la nomina di un commissario ad acta, Nicola Marcucci, individuato dalla Regione "al fine di esercitare il potere sostitutivo nei confronti del Consorzio per l’Acquedotto del Medio Tirreno in liquidazione, del Comune di Civitavecchia e del Comune di Tarquinia, per il trasferimento delle infrastrutture afferenti al Sii al gestore unico dell’Ato 2 (Acea Ato 2 S.p.A.) relativamente al Comune di Civitavecchia, e al gestore unico dell’Ato1 (Talete S.p.A.) relativamente al Comune di Tarquinia, ai sensi dell’art. 15 3 comma 1 e 172 comma 4 del D.Lgs n. 152/2006e ss.mm.ii.".

Una procedura commissariale che si sarebbe voluta chiudere in breve tempo sotto ferragosto, con la Regione che ha indicato il termine di quindici giorni per l'avvio delle operazioni. A fine luglio la Regione Lazio ha infatti approvato la delibera con la quale affermava il passaggio in Ato 1 per Tarquinia e in Ato 2 per Civitavecchia; il 12 agosto, con un ulteriore provvedimento deliberativo proposto dall'assessorato regionale ai Lavori pubblici, è stato poi nominato il commissario ad acta con il compito proprio di portare a termine il trasferimento delle infrastrutture afferenti al Sii del Comune di Civitavecchia e del Comune di Tarquinia, fino ad oggi gestite dal Consorzio per l’Acquedotto del Medio Tirreno, ai rispettivi gestori unici (Acea Ato 2 spa e  Talete spa), "stante - secondo quanto riportato nella delibera regionale - , l’inerzia delle parti nell’adozione degli atti di propria competenza".

Gli avvocati del Consorzio hanno però presentato ricorso, il 16 agosto, presso il Tribunale amministrativo regionale, per sottolineare la mancanza di chiarezza rispetto alle indicazioni date, sollevando la presenza di una "interferenza idraulica" e per chiedere la sospensione monocratica del provvedimento in attesa della camera di consiglio.

Alla luce di quanto avanzato dagli legali del Consorzio Medio Tirreno, il Tar  ha quindi deciso di approfondire la questione con maggiore chiarezza. Ieri è stato infatti pubblicato il decreto cautelare del 19 agosto nel quale il presidente Concetta Anastasi accoglie il ricorso presentato dai legali del Consorzio dell'acquedotto Medio Tirreno e chiede alla Regione una relazione dettagliata "sull'interferenza idraulica e di ambito" che la stessa Regione Lazio ha sempre dichiarato non sussistere .

Il 27 settembre si riunisce la camera di consiglio per decidere su un iter che appariva obbligato e che invece potrebbe cambiare. Nel frattempo tutto rimane sospeso.

"Il passaggio dell'acquedotto da Medio Tirreno a Talete è infatti - come spiega l'avvocato Angelo Annibali - una procedura delicata che dovrà essere affrontata in contraddittorio tra le parti. La Regione Lazio dovrà ora dimostrare che non c'è "interferenza idraulica d'ambito", cosa che fino ad oggi non ha fatto".