CIVITAVECCHIA - Festa dell'Unità all'insegna di proteste e polemiche. Era nell'aria da qualche giorno, sin da quando il Partito democratico locale aveva annunciato l'iniziativa “La Regione incontra i cittadini” con il senatore e segretario regionale dem Bruno Astorre, il vicepresidente alla Pisana Daniele Leodori e Alessio D'Amato, assessore alla Sanità regionale che però non si è presentato all'iniziativa.

Insomma, i big regionali del Pd al Parco della Resistenza e questo non lo hanno mandato giù tutti quei cittadini e comitati che in questi mesi hanno lottato e sono scesi in piazza contro la sciagurata ipotesi del biodigestore nella zona industriale, impianto che ha ricevuto sostanzialmente l'ok dagli uffici regionali. Non è piaciuta nemmeno la cantilena “la politica non governa gli uffici e il loro operatori” ripetuta, tipo mantra, dagli esponenti del governo regionale.

Per questo ed altri motivi, ieri, mentre Astorre stava parlando una nutrita schiera di attivisti, circa 50, si è presentata all'interno del parco con uno striscione con scritto “Leodori, D'Amato e biodigestore fuori da Civitavecchia”.

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Le forze dell'ordine hanno chiesto ai manifestanti di riporre lo striscione e di mantenere la calma, cosa che – va detto – è stata fatta. A quel punto una rappresentante del gruppo si è fatta avanti per leggere una nota con le ragioni della protesta, Astorre ha ceduto il microfono lasciando la scena alla donna che ha ripetuto, ancora una volta, le ragioni per cui Civitavecchia non vuole e non merita un biodigestore da 120mila tonnellate, sovradimensionato e catapultato su un territorio martoriato dall'inquinamento per il bene della nazione, in un periodo in cui poi Tvn brucia carbone a tutto regime.

Un via libera all'impianto che proprio non va giù, soprattutto se si considerano i pareri negativi di Asl Roma 4, Sovrintendenza e Comune. Un ok arrivato in barba alla netta contrarietà di istituzioni e cittadini del territorio, dal sapore amaro – anzi amarissimo – dell'imposizione, l'ennesima. Una volta letto l'intervento i manifestanti hanno iniziato ad allontanarsi con Astorre che ha cercato di stemperare la tensione con qualche battuta, più serio – e forse con un atteggiamento più consono all'argomento – Leodori che ha chiesto al gruppo di rimanere per un confronto sentendosi però rispondere che le occasioni per confrontarsi c'erano state ma si è preferito il silenzio. Il vicepresidente della Regione Lazio ha spiegato di aver avuto lui stesso qualche perplessità in merito al procedimento autorizzativo, soprattutto in merito alle dimensioni, aggiungendo poi di voler parlare con il Sindaco. Leodori ha poi ricordato gli investimenti programmati sul territorio rassicurando sull'attenzione per questo quadrante. Dal pubblico poi alcuni rappresentanti dell'associazione Civitavecchia c'è hanno chiesto che fine abbiano fatto le oltre 5mila firme raccolte con la petizione popolare contro l'impianto consegnate in Regione.

Scintille anche con il consigliere comunale Vittorio Petrelli intervenuto poco prima che Astorre andasse via chiedendo cosa la Pisana abbia intenzione di fare per risolvere l'annosa vicenda usi civici-Università agraria. Petrelli è stato accusato di essere la “stampella” del sindaco Ernesto Tedesco e contestato dal pubblico, lo stesso Astorre gli ha detto di farsi rispondere dal primo cittadino. Più diplomatico Leodori che ha esposto i prossimi importanti passi in materia della Regione.

Nel complesso sicuramente un primo giorno di Festa dell'Unità particolarmente animato, con la presenza dei big del Partito democratico regionale che è stata l'occasione per manifestare, letteralmente, le ragioni di una città stanca di essere ai margini dell'impero, una città che vuole scoprire nuove vocazioni, green e sostenibili, come sottolineato anche dai rappresentati di Civitavecchia bene comune.

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