CIVITAVECCHIA - Daniele Lisi lascia la guida della Cosernuoto. La notizia arriva a poche settimane dal termine del campionato, chiuso con lo storico quarto posto raggiunto in A2 dalla squadra gialloblu, il più importante nella storia ultraventennale della pallanuoto femminile di questa società. La decisione presa dall’ormai ex tecnico non è affatto clamorosa, a causa della situazione rovente che si vive nel club ormai da un anno e mezzo e che ha riguardato e sta riguardando la dirigenza e lo staff tecnico. Lisi ha deciso di rassegnare le sue dimissioni a causa dei diversi obiettivi sportivi e di programmazione con la società e ha inviato una lettera al Comitato Regionale della Fin. Ciò che è sicuro è che l’allenatore ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili, per cui, a meno di un ripensamento clamoroso da parte sua, non lo rivedremo sulla panchina gialloblu.

“Con la presente comunico le mie dimissioni irrevocabili - afferma Lisi nella nota - dall’incarico di tecnico della prima squadra femminile della società sportiva “Cosernuoto” e da tutti gli altri incarichi e mansioni che lo scrivente ha in capo alla medesima società. La decisione è stata presa a seguito dei diversi obiettivi programmatici e sportivi che lo scrivente non condivide con la società. La risoluzione del rapporto è da intendersi con effetto immediato”. L’addio di Lisi lancia l’allarme sul futuro della pallanuoto femminile. C’è il serio rischio che tutto quello che è stato fatto e costruito negli ultimi tre anni vada in frantumi. Ricordiamo che Lisi faceva parte dello staff tecnico in quanto perno fondamentale della Nautilus, che si occupava di questo settore con il direttore sportivo Cesare Barbetta e il preparatore atletico Mauro Ronconi. A questo punto la palla passa a loro.

Barbetta e Ronconi seguiranno Lisi nella sua decisione oppure cercheranno di ricomporre i cocci? Purtroppo dobbiamo utilizzare questo termine, in quanto nell’ultimo anno e mezzo i rapporti tra il presidente della Cosernuoto, Antonio Parisi, e la Nautilus non sono stati proprio idilliaci. Ed a esternare il malcontento erano stati i diretti interessati la scorsa estate, con alcune dichiarazioni forti uscite sulla stampa locale. Alla fine la situazione si era ricomposta, ma crediamo che, a questo punto, il motivo era solamente evitare che la Coser non si iscrivesse al campionato di serie A2 e che le giocatrici perdessero l’opportunità di continuare a inseguire il loro sogno. Poco o nulla, in realtà, era stato ricomposto e più volte, nel corso della stagione, i dissapori tra le parti erano emersi. Evidentemente sono stati fatti degli errori la scorsa estate e non è stato fatto il possibile per risolvere le divergenze. Sono bastati pochi mesi per far tornare in luce i problemi. Nemmeno le belle vittorie di Tortora e compagne avevano rasserenato un clima sempre più teso. Va specificato che l’intero settore agonistico della pallanuoto femminile è gestito, come detto, dalla Nautilus, la quale, però, non ha il titolo sportivo per partecipare alla serie A2, che invece è nelle mani della Coser e del presidente Antonio Parisi.

Questo è il nocciolo della questione e lo specifichiamo in parole povere per non ammorbare: senza titolo sportivo, la Nautilus, se avesse voluto separarsi dalla Coser, sarebbe dovuta ripartire dalla serie B. E ciò avrebbe fermato, di fatto, un progetto molto ambizioso che già aveva dovuto fare i conti con lo stop legato al Covid. La decisione presa da Daniele Lisi è giusta: se non ci sono i presupposti per proseguire una collaborazione, è giusto chiuderla. C’era il serio rischio che l’atmosfera diventasse veramente tossica e che potesse coinvolgere anche il gruppo squadra, diventato, settimana dopo settimana, sempre più coeso e unito. Anche le “forestiere” Bottiglieri, Citino, De Mari e Mircoli sono diventate presto parte integrante della formazione, come fossero a Civitavecchia da 10 anni. Ma quali sono i possibili scenari? Come già detto, ora toccherà a Barbetta e Ronconi prendere una decisione sul futuro, sempre sperando in un ripensamento di Lisi. Ci sarebbe anche da andare alla ricerca di un nuovo allenatore. E questa non è una buona notizia: nel movimento locale le scelte sono poche ed è veramente complicato trovare chi voglia iniziare un’avventura in una situazione così esplosiva.

Cosa potrebbe accadere se non venisse trovata una soluzione? La pallanuoto femminile rischierebbe di cessare di esistere. Tutto quello che è stato costruito in tre anni diventerebbe cenere. Molte delle atlete sarebbero costrette a interrompere l’attività o, nel caso, andare a giocare in squadre romane, cosa assolutamente non semplice tra impegni di lavoro e di studio. Il progetto legato alla pallanuoto femminile andrebbe in fumo. E non si tratta del solito progetto fatto tanto per riempirsi la bocca. Erano stati coinvolti enti come la Fondazione Molinari e la multinazionale cinese Zte. Cose mai visto nella storia recente dello sport locale e non solo. C’è anche un altro aspetto da non tralasciare. La Nautilus, assieme alla Sport Natatori Città di Civitavecchia, aveva intrapreso un rapporto di collaborazione con la Nc, che gestisce il PalaGalli, per dare continuità e futuro allo Stadio del Nuoto.

Cosa potrebbe accadere se questa situazione venisse meno, visto che, come sappiamo, la piscina di viale Lazio continua ad andare avanti soprattutto grazie agli sforzi e agli impegni presi dai dirigenti delle società che hanno creato questa rete? Tanti interrogativi a cui ora è difficile dare delle risposte. Ma non tarderanno ad arrivare, visto che oggi pomeriggio è convocata una conferenza stampa, in cui Lisi spiegherà nel dettaglio tutti i motivi che l’hanno portato alle dimissioni irrevocabili.
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