CERVETERI - Gianni Moscherini, con parole che faranno rumore, torna a parlare a tre settimane di distanza dal ballottaggio. «Ad alcuni amici e collaboratori che mi hanno chiesto come mai non fossi intervenuto al consiglio comunale, ho risposto che prima di pronunciarmi su qualsiasi tema o problema cittadino, preferisco ascoltare bene gli interventi di quanti più e meglio di me potevano farlo. Innanzitutto, perchè coloro che sono intervenuti, sono residenti a Cerveteri, e poi perchè mi ero candidato sindaco in una città meravigliosa ma come manager pubblico che recuperasse con progetti innovativi e gestione corretta ed efficiente la distanza di sviluppo maturata da Ladispoli nei confronti di Cerveteri. Su questa mia candidatura si sono uniti anche i tre partiti di centro destra, abbiamo elaborato insieme alla squadra bei progetti che abbiamo discusso con i quartieri e che, alla luce del risultato elettorale del primo turno, i cittadini hanno dimostrato di condividere e di volerli sostenere: 4.841 voti raccolti dalla mia coalizione e 4301 dalla coalizione della Belardinelli, se fossimo stati uniti ci avrebbero consentito di vincere al primo turno. Al ballottaggio abbiamo fatto l’apparentamento , ma i numeri non sono stati gli stessi del primo turno, tanto che il sindaco Gubetti alla festa del 1° luglio in Piazza Santa Maria, ha dichiarato di aver sofferto molto al ballottaggio, perchè la matematica dava noi vincitori con oltre il 60% e loro con il 40%. Allora mi chiedo come mai il risultato si è capovolto? Questo - ha proseguito Moscherini - è un fenomeno che si è ripetuto anche altre volte nelle elezioni comunali di Cerveteri. Sarebbe interessante approfondire l’analisi del fenomeno ricorrente. E poi intervenire su cosa? La sindaca durante la stessa manifestazione ha affermato di essere felice di aver vinto, perchè si è verificata la vittoria delle persone perbene rispetto a quelle “marce”. Non ha ancora chiesto scusa ai cittadini a lei sgraditi, ma dovrà farlo. E il sindaco uscente Alessio Pascucci? È venuto in consiglio a proporre il nome del Presidente del Consiglio Comunale di suo gradimento da eleggere e ha annunciato le sue dimissioni per avere scelto di andare a Ladispoli soltanto alla fine della riunione. Capisco che dopo dieci anni da sindaco, presentarsi come consigliere comunale a Cerveteri raggranellando circa 154 voti non è francamente entusiasmante. Inoltre, il 24% circa realizzato a Ladispoli non è stata una sconfitta marginale, ma sostanziale. Patetico infine l’addio alla città, dove tra l’altro ha anche ringraziato Ramazzotti, e soprattutto lo zio Brazzini , sindaco all’epoca, per il quale Pascucci, nipote, contribuì alla sua defenestrazione. E su Ostilia? Ne vogliamo parlare? Mi è venuto da pensare che forse sarebbe stato più opportuno commissariare il comune per cinque anni per dargli una ripulita. Sono comunque impegnato a lavorare con la nostra squadra di giovani e diversamente giovani per il bene e lo sviluppo del territorio nonché alla realizzazione di un ambiente nel quale le nuove generazioni
possano ricostruire il loro futuro e quello dei loro figli».

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