Ernesto Tedesco proprio non ce la fa ad evitare lo scontro con i giornalisti. Che preferisca gli avvocati è cosa risaputa, ma un pizzico di rispetto per una professione altrettanto dignitosa come quella degli operatori dell’informazione, farebbe bene a mostrarlo. D’altronde è lui ad aver deciso di fare il sindaco, consapevole che su ogni suo atto o quasi i giornalisti potrebbero fargli delle domande. E le domande sono il suo incubo più grande: ogni volta mostra nervosismo, insofferenza, passa al contrattacco pur di non rispondere o di non ammettere un suo errore. Ed è in buona compagnia. Tedesco, insieme all’assessore Emanuela Di Paolo e all’ex assessore Sandro De Paolis (quest’ultimo stupisce particolarmente in quanto politico navigato) otto mesi fa ha presentato un esposto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio contro la collega Giulia Amato del Messaggero, ipotizzando violazioni deontologiche da parte della giornalista in merito a due episodi: alla richiesta di una rettifica in riferimento all’articolo pubblicato sul Messaggero il 23 ottobre 2021 e al comportamento nocivo di Giulia Amato durante la conferenza stampa sugli eventi estivi del 2021. Accuse gravissime, tanto che la collega si è dovuta presentare davanti al Consiglio territoriale di disciplina. Il quale Consiglio non ha potuto fare altro che constatare la correttezza del giornale Il Messaggero, che nonostante la mancata osservanza della procedura prevista dall’articolo 32 del d.lgs 177/2005, ha accolto la richiesta di rettifica.


Giulia Amato ha quindi fornito una relazione sul suo comportamento durante la conferenza stampa di presentazione del Civitavecchia Summer Village e Festival, spiegando all’Ordine dei Giornalisti del Lazio modalità, disagi e limiti della conferenza stampa convocata per dare il calendario delle manifestazioni estive, in piena pandemia, senza il rispetto delle norme anti Covid, già due volte rimandata senza il giusto preavviso e iniziata con oltre quaranta minuti di ritardo. Inoltre, durante la conferenza, non fu dato alcun programma in quanto gli organizzatori riferirono che le trattative erano ancora in itinere. E a tal proposito Giulia Amato ha ammesso un suo comportamento particolarmente “esasperato” nei confronti degli organizzatori.


Una storia senza precedenti: un sindaco che pretende di dare le regole del giornalismo e che presenta esposti sapendo di essere in difetto, trascinandosi dietro altri membri del suo stesso esecutivo: un eroe. Tuttavia, siccome una riunione del Consiglio di disciplina non si nega a nessuno, l’Ordine dei Giornalisti del Lazio ha fatto chiarezza sull’episodio. E si è pronunciato lo scorso 30 giugno. “Esaminate entrambe le questioni e verificato che tutte le violazioni contestate dagli esponenti devono tener conto, come scritto nella sentenza Cass. Pen., Sez V, sent. n. 13782/2020 che il giornalista esercita correttamente il diritto di cronaca quando riporta un fatto storicamente vero seppur con marginali inesattezza che riguardino semplici modalità dello stesso, senza travisarne tuttavia la struttur
a essenziale, ritiene che il comportamento della giornalista Giulia Amato rientri in tale casistica.


La stessa - questo riporta nel suo atto il Consiglio di disciplina territoriale Odg Lazio - ha svolto il proprio incarico di cronista con spirito critico, Quanto alla richiesta di rettifica il Collegio valuta che non ci sia stata responsabilità deontologica da parte della giornalista. Quanto al comportamento durante la conferenza stampa, forse discutibile, da esso non derivano violazioni di precise regole del codice deontologico”. Il caso è chiuso e l’esposto è archiviato. Amen. Ora, però, ci sia consentita qualche doverosa considerazione.


Tedesco e i suoi farebbero bene a pensare a come amministrare meglio Civitavecchia, lasciando perdere altre questioni nelle quali dimostrano competenze pari a zero.


Per quanto ci riguarda continueremo a fare del nostro meglio per garantire l’informazione a tutti.


Lavorando con spirito critico. Chi è abituato ad avere “l’informazione di sua maestà” dovrà farsene una ragione.
Dell'argomento se ne è parlato suamani a news&coffe, dove era ospite un'altra giornalista finita nel mirino del sindaco Tedesco, ovvero la collega di Radio Capital Silvia Mobili, "colpevole" di aver rivolto delle domande al primo cittadino sulla statua del bacio sulla sua pagina pubblica di Facebook, e per tutta risposta ricevendo il "blocco" su quella pagina.


https://www.youtube.com/watch?v=jJVRKyfhasw