GIAMPIERO ROMITI

Non si spegne ancora il frastuono generato non solo dal clamoroso fallimento della notte bianca ma anche e soprattutto dall’approvazione da parte della maggioranza “tedeschista” di due delibere riguardanti il settore urbanistico. Segno evidente che quest’ultimo argomento è talmente importante da meritare particolare attenzione e ulteriore approfondimento. Giusto quindi riavvolgere il nastro e partire proprio dalle scene di giubilo dei leghisti che lo hanno così salutato: “Il provvedimento darà vita ad una vera e propria rivoluzione virtuosa, fissando le modalità per la rigenerazione urbana e quelle per il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico”.

Naturale che si sentisse leggero come una piuma e felice di spiccare il volo per toccare il cielo con un dito, l’assessore Dimitri Vitali. E le sue parole, stampate sui taccuini dei giornalisti, lo dimostrano chiaramente: “Si tratta dell’atto finale della legge 7 del 2017, che mette a disposizione tutta una serie di strumenti urbanistici per il mondo dell’edilizia cittadina. Parliamo di demolizione e ricostruzione, di efficientamento energetico con il recupero del 20% di cubatura e del cambio di destinazione d’uso nelle zone urbanizzate” (La Provincia, 8 Luglio).

Eppoi (testuale): “ Sarà un’opportunità anche per le casse del Comune perché le pratiche che verranno autorizzate hanno un costo. Immaginiamo che al via della rigenerazione saremo interessati a circa un 10% dell’esistente, quindi quasi cinquemila metri cubi ed entreranno da subito dai 2 ai 3 milioni di euro” (ibidem). Tutto chiaro ? Non si direbbe, stando almeno a quest’ultima esposizione alquanto farraginosa e comunque sarà possibile farsi un’idea più precisa nel convegno che, come annunciano da Vitali, si terrà in settembre. E se i cittadini non avessero metabolizzato bene la dura reazione (già “registrata” dagli organi di informazione) del comitato interprofessionale (composto da professionisti, ingegneri, architetti, geometri, avvocati, commercialisti e l’associazione datoriale Cna) sarà opportuno rimarcare che l’atto “benedetto” dalla maggioranza allineata e coperta è stato considerato: “fatto di corsa e colmo di carenze”.

Inoltre: “ votato senza alcuna condivisione con i tecnici locali”. E proprio quest’ultimo è il motivo centrale della severa presa di posizione ovvero il perno intorno al quale ruota il totale dissenso del Comitato. Che evidenzia: “La rigenerazione urbana nel Lazio e in Italia è stata costruita sulla spinta dei Comuni coinvolgendo tutti gli attori del territorio, insomma attraverso un lavoro collegiale dove ognuno ha un peso consultivo e l’amministrazione un peso decisionale”.

Chiaro il concetto: inaccettabile il metodo usato. E a questo punto viene sferrata l’accusa velenosissima: “Questa maggioranza è venuta meno agli impegni elettorali presi, operando in maniera poco trasparente e assolutamente non democratica”. Allora ? Bè, il fatto che Tedesco e i suoi fidi non abbiano abbozzato alcuna replica lascia pensare che il colpo sia stato accusato. Colpo non isolato visto che ne
è seguito un secondo altrettanto pesante: “Il guaio è che ci troveremo a gestire l’ennesima delibera rabberciata. Basti solo vedere la presentazione degli articoli copiati qua e là e riordinati in un documento unico con font diversi in forma e dimensione”. Non finisce qui e l’attacco si fa vieppiù incalzante: “ Non accettiamo che la trasformazione del territorio serva a far cassa per la manutenzione del verde pubblico, come asserito dall’assessore Vitali in aula, in quanto gli oneri concessori servono alle opere di urbanizzazione e non alla manutenzione. Ribadiamo la nostra completa disapprovazione in particolare al Sindaco e al responsabile dell’Urbanistica”.

Non si ferma il Comitato e tiene a sottolineare con forza che :”l’attuale amministrazione si è insediata promettendo di coinvolgere in modo strutturale sia noi che le associazioni di categoria in qualità di organo consultivo nelle azioni da intraprendere”.

Poi la chicca che si ha l’impressione sia passata inosservata e che quindi vale assolutamente la pena riproporre: “Lo stesso sindaco Tedesco affermava in piena campagna elettorale che i professionisti civitavecchiesi rappresentano una risorsa per costruire da un punto di vista operativo la progettualità del piano di rilancio del territorio. E se inizialmente con l’assessore Roscioni è iniziato, pur faticosamente per via della pandemia, un percorso di collaborazione, oggi con il nuovo titolare del settore, Vitali, è venuta meno ogni forma di dialogo. Ed ora – ecco l’amarissima conclusione – aspettiamo di conoscere nel dettaglio i contenuti degli atti deliberati, consci che ancora una volta la città stia perdendo l’occasione di voltare pagina”. Che dire ? Qualunque commento sarebbe inutile. Fin troppo eloquente il Comitato.

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