CIVITAVECCHIA - «Faccio un appello affinché la politica si attivi per tutelare la qualità, l’originalità e la dignità del lavoro della pesca» ha detto monsignor Gianrico Ruzza in visita questa mattina alla Cooperativa di pesca «Marinai e Caratisti» nel Porto storico di Civitavecchia.

«Occorre trovare urgentemente delle risposte - ha sottolineato il presule - per un settore che caratterizza l’economia, la cultura e le tradizioni del nostro territorio».

Il vescovo ha ricordato ai presenti la vicinanza della Chiesa che, in occasione della Domenica del mare, che si celebrerà il 10 luglio si unirà in preghiera per i tutti i marittimi e le loro famiglie. "Ascoltare i disagi per essere prossimi a tante famiglie che vivono un tempo di sofferenza e denunciare una situazione di impasse per invitare le istituzioni a interessarsi maggiormente al settore della pesca che vive un momento di grave crisi": sono questi gli elementi che hanno caratterizzato l’incontro.

Il presule, accompagnato dal diacono Fabrizio Giannini incaricato per l’Apostolato del mare, ha visitato la sede dell’impresa che vede associati quattordici armatori locali con sessanta persone che lavorano negli equipaggi e una decina di addetti ai servizi. I pescatori sono riuniti in un presidio all’interno del Porto per denunciare la grave crisi del settore. In particolare, lamentano il caro del carburante e l’incremento di giorni del «fermo aggiuntivo» che va a sommarsi al «fermo biologico» e li vede costretti a stare attraccati 78 giorni nel 2022 e 84 giorni nel 2023.

Il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, presente all’incontro, ha evidenziato l’importanza del comparto pesca per l’economia della città, oltre che per il commercio anche per la ristorazione e il turismo.