Spett.le Direttore, vorrei smentire e precisare alcuni concetti espressi sul suo articolo .."il serafinismo all’ombra del parco "

Proviamo allora a fare chiarezza su alcuni punti:

1. La società con cui abbiamo partecipato al bando per la gestione del Parco di San Gordiano Juri Spigarelli è stata costituita nel 2013, sei anni prima delle ultime elezioni amministrative e nove anni prima del bando;

2.Parlare di schermatura del mio nome è sintomo semplicemente di disinformazione, o di superficialità: il codice degli appalti impone che i candidati a simili procedure di evidenza pubblica, ancorché rispondenti al bando mediante fiduciaria, palesino l’identità propria e quella di eventuali altri soci, cosa che avevamo gia' dichiarato durante il bando di gara a testimonianza che non vi fosse alcun intento di celare appositamente il mio nome;

3.La stazione appaltante era esterna all’amministrazione comunale e le procedure di gara, altamente rigorose, in specie per quanto riguardava i requisiti in ingresso, erano tutte online;

4.Ho partecipato al bando mediante quella società poiché ciò mi permetteva, in tempi rapidi, di dare all’amministrazione e alla stazione pubblica appaltante (dunque a chi tutelava e garantiva l’interesse pubblico e collettivo) tutte le garanzie giustamente e correttamente richieste che una newco costituita ad hoc non avrebbe potuto garantire

5.La mia titolarità e gestione del supermercato antistante e prospicente il parco rappresenta – credo – un notevole elemento di rassicurazione per la qualità di quella che sarà la mia gestione, così come il mio essere un cittadino di Civitavecchia, cui chiunque può ‘bussare alla porta’, credo rappresenti un avamposto di sorveglianza civica che non vi sarebbe nel caso in cui a gestire il parco fosse un individuo o una società locati altrove.

Per queste ragioni, mi permetto di invitare l’autore di quel breve articolo ad approfondire di più le questioni che in futuro intende commentare o riferire. Credo infine che ognuno possa e debba scrivere ciò che vuole, ma che da cittadino, da un organo di stampa del mio territorio, mi aspetterei una comunicazione diversa. Magari critica, ma diversa. Porrei temi come la fruibilità del parco, i servizi commerciali, l’illuminazione, la bellezza e la manutenzione del verde, la sicurezza, l’abbattimento delle barriere architettoniche. Non il centrare l’ennesimo appuntamento con la polemica e l’accusa preventiva assommata a quella del sospetto a prescindere.

Roberto Serafini

Egregio dottor Serafini, quanto da lei precisato non era stato messo in discussione nell’articolo. L’intestazione fiduciaria delle quote comunque è un dato di fatto. Il fatto che la stazione appaltante fosse esterna all’amministrazione non rileva, anche perché vogliamo credere che le procedure sarebbero state altrettanto rigorose anche se la gara fosse stata seguita internamente dal Comune.

Per il resto, siamo d’accordo con lei su tutto tranne che su un punto, che era la questione centrale dell’articolo, che ovviamente lei non sente come un problema: l’opportunità politica della sua partecipazione al bando, per i motivi già espressi nell’articolo e che oggi riprende anche Giampiero Romiti in altra parte del giornale, legati ai suoi rapporti con l’amministrazione Tedesco, che sono ben noti e che se vorrà, raccogliendo il suo gradito invito, saremo lieti di approfondire.

Ma in un mondo in cui ormai contano poco anche regolarità e legalità, comprendiamo che le questioni di opportunità non valgano affatto e siano vissute come un fastidio recato da chi disturba il manovratore. (R.P.)

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