FIUMICINO - Tragedia sul litorale romano, dove un 40enne è morto nel tentativo di salvare il figlio che stava annegando in mare. Il fatto è accaduto nel primo pomeriggio del giorno di festa patronale per i romani, nelle ore più calde. Il papà, accorgendosi che il figlio rischiava di annegare, trascinato al largo dalla corrente, si è tuffato in acqua e ha raggiunto il ragazzo. Portato a riva, la tragedia: per cause accora da accertare, dopo essere riuscito a salvarlo, ha perso le forze ed è morto. Non si sa ancora se affogato o per un malore. Sul posto è arrivata anche l’eliambulanza ma non c’era più niente da fare.«Piangiamo ancora una vittima in spiaggia: è intollerabile. Un uomo si è sentito male nel primo pomeriggio, ma i soccorsi non hanno potuto fare più di tanto. Seppur intervenuti con grande professionalità, partono da troppo lontano e spesso si trovano davanti al fatto compiuto. Sarebbe servita un’ambulanza e un posto di primo soccorso abilitato ad intervenire, ma Passoscuro non ha nulla», il commento di Stefano Calandra, vicecommissario della Lega a Fiumicino.«E’ inaccettabile questo abbandono. E pensare che 30 anni fa a Passoscuro avevamo un presidio, in via Torralba. Siamo andati indietro invece che in avanti - sottolinea -. Passoscuro non merita questo trattamento, e andare al mare deve essere un momento di gioia e rilassamento, non una scommessa con la morte». «Una parziale soluzione – conclude Calandra – potrebbe essere quella di avere delle moto d’acqua mediche pronte ad intervenire in questo tratto di costa, così come accade nella riviera romagnola. Non basta usare i pattìni degli operatori di salvataggio, servono mezzi più efficaci e personale medico. Gli stabilimenti sono pronti a mettere in campo una piccola rimessa in acqua, con le boe a corridoio, per permettere il passaggio di questo tipo di mezzi di soccorso».