GIAMPIERO ROMITI

Giornata negativa per Nicola Zingaretti quella di lunedì scorso ? Decisamente. Il Governatore, in trasferta a Civitavecchia, è finito nel tritacarne degli ambientalisti (e non solo) dopo aver rilasciato dichiarazioni a dir poco sorprendenti sul biodigestore. Riportarle testualmente, vale la pena. Eccole: “Il biodigestore? Parliamo di una procedura tecnica e sarebbe quasi un reato non ricordarlo: sta andando avanti perché gli iter amministrativi vanno rispettati”. Tentativo se non goffo sicuramente singolare per chiamarsi fuori da precise responsabilità politiche e far credere (senza però riuscirci perché l’anello al naso non ce l’ha nessuno) che la questione riguardante il megaprogetto di Ambyenta sia esclusivamente, come è stata definita dagli esponenti di No al Fossile e di Friday for Future, “ una questione asettica e burocratica”.

Affermazione che lascia perplessi e nel contempo costituisce la prova provata che all’establishment della Pisana, salvo rare eccezioni (di nome Gino de Paoli e Devid Porrello), dei disgraziatissimi problemi ambientali che avvelenano questa città non interessa una mazza. E netta è arrivata la disapprovazione dell’intera associazione “Civitavecchia Bene Comune” che ha tuonato: “Inaccettabili le parole di Zingaretti, che certamente non è pagato dai cittadini per osservare passivamente l’azione autonoma di uffici e dirigenti”. Eppoi ha rincarato la dose: “Dire sì ad una struttura da centoventimila tonnellate è inaccettabile per i mille motivi esposti in maniera chiara e forte dalla gente comune supportata da tutti i politici, da ambientalisti e non, dalle associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali”. Che non si trovasse in forma smagliante, il pidino, si è poi capito quando ha spostato l’attenzione su Tvn confondendo il biogas con il gas combustibile per l’alimentazione della centrale: grossolana gaffe che la dice lunga sulla sua competenza (sic !!!) in materia di fonti alternative utilizzabili per la produzione di energia rinnovabile.

E ritornando alla non riuscitissima performance di Zingaretti, i rappresentanti di “CBC” si son fatti ancora sentire ribadendo che: “Civitavecchia è stufa di sottostare ai diktat di gente che non vive il territorio e che ha pure la sfacciataggine di autoassolversi (ogni riferimento al Governatore non è casuale – ndr -). La nostra città ha detto il suo secco NO al biodigestore e ad ogni altra fonte inquinante. Se ne facciano una ragione tecnici, politici, funzionari, società private. Il tempo della caciara è finito”. E non bastasse il suddetto dissenso espresso a chiarissime lettere, arriva pure quello di un importante “socio” della maggioranza “zingarettiana” quale il vice presidente del Consiglio Regionale Devid Porrello.

“Il progetto del biodigestore – sostiene – prima di tutto è incoerente sia con quanto dichiarato dall’attuale governance della Regione Lazio, sia soprattutto con quanto messo nero su bianco nei documenti programmatici dell’Ente. E – sottolinea il pentastellato - partendo dal principio di prossimità ed autosufficienza, che h
a ispirato il Piano di gestione dei rifiuti votato dai consiglieri, la struttura sembra più utile a risolvere in parte il problema dell’immondizia di Roma che quello di Civitavecchia e comprensorio dove servirebbe un impianto di compostaggio aerobico e di ben altra caratura”. Va avanti Porrello e rimarca: “Dal punto di vista politico, inoltre, non si può ignorare uno schiacciante parere della Asl . La sofferenza sanitaria del territorio è notevole, le fonti inquinanti sono molteplici e dobbiamo fare il possibile per ridurle: è intollerabile che se ne vogliano creare di nuove”.

“E’ una forzatura davvero troppo grossa per essere portata a termine – conclude – Non si può assolutamente autorizzare un impianto che va: (1) contro le logiche dell’economia circolare; (2) contro le direttive della Comunità Europea; (3) contro il già citato Piano dei rifiuti della Regione Lazio; (4) contro il parere della Asl; (5) contro la popolazione e le istituzioni civitavecchiesi”. Non sappiamo voi ma noi crediamo che se avesse saputo di andare incontro ad una contestazione così massiccia, Zingaretti di sicuro si sarebbe “costruito” una convincente scusa per non approdare nel nostro porto. Per la gioia, pure, del popolo del Pd…

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