LADISPOLI – Ieri, sette anni fa, moriva Laura Antonelli. E il sindaco, Alessandro Grando, promette di intitolare una delle due sale del cine-teatro “Freccia” in costruzione proprio ad uno dei personaggi più controversi del cinema italiano, lei che è stata l’icona sexy degli anni settanta.


Fu una notizia tragica per Ladispoli quel 22 giugno del 2015. L’attrice viveva da tanti anni in via Napoli. Venne trovata senza vita a 73 anni dalla sua badante intorno alle 8 del mattino nella sua abitazione al pian terreno, dove da tempo si era ritirata. «Nel rispetto della volontà» della stessa Antonelli, i funerali si svolsero nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rosario e vennero celebrati dall’amico sacerdote don Alberto Mazzola.


In un biglietto, trovato sempre a casa, l'attrice chiese che, in caso di morte, venissero chiamati, oltre a don Claudio, parroco ladispolano, solo gli ultimi amici della sua vita lavorativa: l'attore Lino Banfi e l'ex attrice Claudia Koll. Sia Banfi che Koll tra l’altro parteciparono al rito funebre e non riuscirono a trattenere le lacrime.


«A Laura Antonelli – ha ribadito ieri il primo cittadino di Ladispoli – dedicheremo una delle sale dell’auditorium. È il minimo che potessimo fare. E aggiungo che i lavori proseguono e che la struttura dovrebbe essere consegnata entro il prossimo settembre».


Da tanti anni la città non ha un cinema e c’è grande attesa anche da parte di tutte le associazioni che potranno finalmente avere una propria casa per le loro rappresentazioni teatrali.


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