GIAMPIERO ROMITI

La storia si ripete e c’è poco da stare allegri. La notizia nuda e cruda eccola qua: il Comune ha perso un altro contributo regionale per non aver prodotto l’atto di approvazione dell’iniziativa. In parole povere non è riuscito ad ottemperare agli adempimenti richiesti dalla Pisana per fruire di una (bene accetta) somma di denaro, che sarebbe servita come il pane in un momento non propriamente di vacche grasse come quello attuale. E che per quanto concerne soprattutto il settore della cultura avrebbe portato una ventata di ottimismo per l’allestimento del cartellone estivo. Invece niente. Ed è francamente sconfortante avere appreso che “ in base alla deliberazione dell’ufficio di presidenza del 7 giugno 2022, il Comune di Civitavecchia è tra i 27 esclusi nella Regione Lazio a fronte dei 198 (centonovantotto) che hanno ricevuto un piccolo contributo economico o sostegno per iniziative culturali, sportive, sociali” (Civonline.it, 17 Giugno).

Capito bene ? Quasi duecento municipi sono riusciti ad “intascare” graditissimi euro svolgendo diligentemente il “compito”, a quanto pare non eccessivamente complesso, richiesto loro dalla giunta zingarettiana, mentre il nostro è finito, tanto per usare una metafora ciclistica, nel tutt’altro che spettacoloso gruppetto vestito di maglie nere. E viene da chiedersi : quali sono i pesantissimi e insopportabili impegni che hanno impedito all’intero staff che si occupa della cultura, la cui delega è in possesso del sindaco Tedesco, di elaborare la documentazione sollecitata dalla Regione e assolutamente necessaria per l’ottenimento dei fondi messi a disposizione? Fondi che, tra l’altro, avrebbero meglio permesso di realizzare un programma qualitativo all’altezza di soddisfare le attese della moltitudine di persone che affollano la Marina nelle notti d’estate. Gli stessi fondi sarebbero inoltre serviti (ed è questo un aspetto rilevante) per ingaggiare qualche nome di spicco del vasto panorama musicale nazionale e possibilmente estero. E quando siamo già arrivati alle porte del mese di luglio, sarà certamente un’ardua impresa (ma l’augurio è di riuscirci) varare spettacoli di largo richiamo ovvero fortemente attrattivi ben sapendo che, non essendoci più le restrizioni imposte fino a qualche tempo fa dal covid, gli interpreti più noti della canzone e i gruppi che vanno per la maggiore di sicuro sono stati già ingaggiati altrove.

Tra l’altro, stando a quanto evidenziato ancora da questo giornale sul sito Civonline.it “è stato deliberato un atto di indirizzo per la ricerca di un organizzatore di un Festival a piazza della Vita”. Pensare, pertanto, che nel comparto della cultura si brancoli tuttora nel buio non è assolutamente un’esagerazione. Vedremo comunque come si risolverà siffatta vicenda non proprio secondaria e fermo restando che è auspicabile la stipula di qualche contratto interessante (non importa se costoso dato che la possibilità di trovare un supporto da parte di società disposte a collaborare, come già dimostrato dall’affitto per l’installazione di un anno della Statua del
Bacio, non è tabù ), rimane il disappunto per il mancato ottenimento della somma messa a disposizione dalla Regione Lazio. Che accresce il sospetto che taluni uffici rivolgano scarsa attenzione alle opportunità (finanziarie) che vengono offerte. E’ ancora fresco il ricordo della perdita degli oltre quattro milioni di euro ( per la realizzazione di 46 alloggi) pure stavolta per non aver ottemperato agli adempimenti richiesti dalla Regione, necessari all’ottenimento della cospicua somma.

Quindi, come ricordato all’inizio, la storia si è nuovamente ripetuta e un’altra pagina del libro dei finanziamenti andati in fumo si arricchisce (sic !) della narrazione dettagliata sulla trascuratezza manifestata, stavolta, dal comparto della Cultura. Che, appunto, si aggiunge alla precedente che ha riguardato l’Urbanistica. Che da quando il testimone di Roscioni è passato (pardon: gli è stato letteralmente strappato !) prima al sindaco Tedesco (ad interim) e poi, in pianta stabile, al leghista Dimitri Vitali, non sta brillando di luce vivissima come ci si aspetterebbe. In conclusione è la seconda volta nel giro di poco tempo che non viene colta la ghiotta chance di usufruire di somme regionali più o meno sostanziose.

E, visto che siamo di fronte ad un fatto compiuto epperò inconcepibile, non resta che augurarci che venga smentito il proverbio del “non c’è due senza tre”. In caso contrario, non sarebbe sbagliato proporre una petizione per erigere un busto al Pincio in onore(uahahah) di assessori e dirigenti talmente negligenti da non essere più volte riusciti a far entrare nelle casse comunali copiose quantità di denaro regalato dalla Regione.

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