LADISPOLI – Inutile girarci intorno, per il Pd è stata una tornata amministrativa da dimenticare. L’11,41% strappato da Silvia Marongiu pone i dem ai minimi storici per quanto riguarda la situazione locale. Un solo seggio per il Partito Democratico, quello della stessa Marongiu, un altro per la lista civica. Ma è un doppio colpo perché Federico Ascani, capolista Pd, non entrando in Consiglio perderebbe pure il ruolo di consigliere metropolitano. Lui stesso lo ha certificato. «Ringrazio i miei 220 votanti – scrive Ascani – purtroppo il progetto della coalizione non ha riscosso successo. Automaticamente il candidato sindaco della coalizione Marongiu prende il seggio del secondo partito. Di conseguenza io non sono eletto e decado anche da consigliere metropolitano». Nemmeno il tempo di metabolizzare il risultato che però si accendono gli animi tra gli sconfitti delle elezioni. Intanto sulla contesa di un seggio concesso (finora virtualmente) a Daniela Ciarlantini, candidata con la lista civica per Alessio Pascucci. Per alcuni il metodo d’Hondt, che sancisce l’esatta composizione dei consiglieri di maggioranza e opposizione, invece dovrebbe premiare Ascani e non Ciarlantini. Insomma c’è ancora il fiato sospeso sulla vicenda. E i pascucciani attaccano il Pd nel caso facessero pressione per far dimettere Marongiu liberando il posto ad Ascani. «Prima l’hanno messa nel tritacarne e ora la vorrebbero gettare nell’indifferenziato», è la velenosa presa di posizione di Massimo Astolfi, in lista con Pascucci. «Giudica situazioni che non conosce», è la replica stizzita di Crescenzo Paliotta, prossimo consigliere comunale con Marongiu. Diatriba a parte, Paliotta commenta il risultato elettorale. «Grando ha potuto amministrare una città – interviene - dove erano stati già risolti problemi essenziali, come ad esempio l’edilizia scolastica, la raccolta differenziata, i ponti sul lungomare e il cavalcaferrovia. Ha beneficiato della conclusione di altri progetti avviati come le caserme. Da un punto di vista politico, questa volta gli esponenti del centro si sono aggregati subito in coalizione e hanno facilitato la vittoria al primo turno. Chiaramente Pd e alleati dovranno analizzare bene i motivi per i quali il voto si sia polarizzato tra Grando e Pascucci togliendo spazio e voti al centrosinistra».


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