MONTALTO DI CASTRO – Ha ufficializzato la sua candidatura l’8 marzo e da quel momento è andata avanti con ordine, pacatezza e determinazione, affrontando, anche attraverso i social, ma anche e soprattutto, tra la gente e nei quartieri, i temi più importanti che riguardano il territorio di Montalto di Castro, a partire dalle esigenze e dalle necessità primarie soprattutto di chi vive in queste terre. “Prima l’ordinario poi lo straordinario”, ha ripetuto più volte per rendere chiaro da dove intende cominciare a lavorare. E i cittadini di Montalto di Castro l’hanno ripagata con un consenso forse anche oltre le aspettative, con 1643 voti pari al 32,79% delle preferenze: 403 voti di stacco con Angelo Brizi (24,75%) che vantava il sostegno del partito democratico.

La neo sindaca di Montalto di Castro, Emanuela Socciarelli, 53 anni infermiera, ha tutta l’intenzione di mantenere fede a quelle caratteristiche di stabilità, affidabilità e pacatezza che sicuramente hanno fatto la differenza in una campagna elettorale che in alcuni momenti ha tentato anche quasi di “ghettizzarla”.

Ieri mattina Emanuela Socciarelli era già al lavoro. E c’è rimasta per tutto il giorno, dopo un lunedì terminato tra i festeggiamenti per la vittoria e la proclamazione alla presenza dell’ormai ex sindaco Sergio Caci che ha subito consegnato le chiavi della stanza da primo cittadino.

Ieri mattina la neo sindaca ha preso possesso del suo ufficio, poi ha incontrato il segretario comunale, quindi con i suoi ha iniziato a ragionare su come riorganizzare la macchina amministrativa.

Sindaca, ha già deciso come sarà composta la giunta?

“Proprio in queste ore stiamo analizzando i dati così da arrivare al consiglio con la giunta definita. Non è stata ancora fissata la data del consiglio comunale che dovrà essere indetto entro il 22 giugno, entro cioè dieci giorni dalla proclamazione. Già avviati i ragionamenti in vista della scelta degli assessori in virtù del consiglio”.

Quali sono i primi atti che intende realizzare?

“Stiamo già vedendo un po’ di cose organizzative. Abbiamo guardato l’organizzazione di tutti gli uffici e di cose da rivedere ce ne sono parecchie, tra cui tutta la riorganizzazione dei settori e del personale, che devono essere organizzati sulla base delle esigenze del paese e non su base personale di chi amministra. La macchina amministrativa deve essere funzionale alle esigenze del territorio”.

Cosa pensa possa aver determinato la sua vittoria…

“La mia vittoria penso sia stata determinata da una precisa scelta dei cittadini che hanno preso le distanze da tutto ciò che era stato riproposto negli anni, nei temi e negli schemi. Del resto quasi sempre la vecchia amministrazione paga lo scotto della non rielezione soprattutto dopo dieci anni di mandato: si sceglie il cambiamento e in questo forse chi ha pagato il prezzo maggiore è stato il vicesindaco Luca Benni. In me forse le persone hanno visto la novità, l’onda lunga della donna sindaco, ma anche una persona predisposta verso il cittadino, forse un approdo sicuro”.

Per lei una campagna elettorale difficile, dove non sono mancati attacchi…

“E’ stata una campagna nei miei confronti segnata da attacchi alla persona e all’autostima della persona; tutto per farmi cadere dal punto di vista comunicativo e rappresentativo. Poi, però, le persone hanno capito e sono riuscite a vedere le reali capacità e il valore della mia persona. I nostri concittadini sono stanchi dell’aggressività e dell’arroganza, quindi hanno scelto una figura di garanzia, dove queste caratteristiche non sono mai emerse”.

Nel panorama politico attuale si identifica con una collocazione partitica?

“Vengo da una famiglia di sinistra, ma non ho mai fatto politica all’interno di partiti e al momento non penso di collocarmi in un partito politico. Ho sempre fatto attività di volontariato, ma sempre all’interno di associazioni e mai di partiti politici. Per cui vengo da una famiglia di area di sinistra e ne riconosco i valori, ma non penso di collocarmi in nessun ambito partitico”.

Pensa sia importante stabilire una collaborazione con il vicino Comune di Tarquinia?

“Io a Tarquinia ci lavoro, nell’ambito del centro di salute mentale, e conosco molto bene i servizi del Comune di Tarquinia; lavorando al livello territoriale conosco i settori come l’Anagrafe, i Tributi, i Servizi sociali, uffici che nel seguire i pazienti ho potuto toccare con mano; per cui sicuramente auspico una importante collaborazione con il sindaco di Tarquinia, ne sarei estremamente felice. Anche perché abbiamo molte strade che si incontrano. Anche in vista di tutta la riforma dell’assistenza territoriale che verrà fatta tramite i Distretti: sicuramente ci dobbiamo parlare e ci dobbiamo confrontare per cercare di capire come offrire un servizio sanitario alla nostra fascia costiera. Nei prossimi giorni contatterò i sindaci dei comuni vicini. Penso anche ad una collaborazione per quanto riguarda la promozione turistica, serve fare rete, dal punto di vista turistico e promozionale. Sarebbe importante fare un grande progetto turistico e realizzare Distretti, proprio come avviene per il settore socio sanitario”.

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