LADISPOLI - Foderine dei libri “plastic free”, così come gli arredi delle aule, le borracce da dove bere l’acqua, e poi ancora le posate di metallo, i piatti di ceramica e le tovaglie di carta della mensa scolastica. La scuola di Marina di San Nicola che ha detto no all’uso della plastica, è finita agli onori della cronaca nazionale. In un servizio del Tg1 la dirigente scolastica e i bambini della classe quinta della scuola primaria, hanno potuto raccontare la loro battaglia contro la plastica. «La scuola deve avere il coraggio di investire nello sviluppo sostenibile - ha detto la dirigente scolastica, Giovanna Bruno - Una scuola coraggiosa è una scuola che investe nelle nuove generazioni». Quello della “Scuola Plastic Free” è un progetto pilota realizzato dall’istituto comprensivo in collaborazione con il Comune di Ladispoli, il Consorzio Marina di San Nicola, la Guardia Costiera di Ladispoli, Ambiente Mare Italia – Ami, Rotary Club e Cirfood e ha l’obiettivo che anche altre scuole del territorio possano seguirne le orme. L’iniziativa, realizzata grazie all’impegno della dottoressa Margherita Frappa, referente del progetto e presidente del Rotary Club, è nata in seguito ad una prima fase di sensibilizzazione e spiegazione dei principi che regolano la tutela dell’ambiente e l’eccessivo uso della plastica, ad opera di formatori qualificati della Guardia Costiera di Ladispoli. Il secondo momento si è esplicitato con la partecipazione alla prima tappa dell’Italian Cleaning Tour, organizzata da Ambiente Mare Italia-Ami sulle spiagge di Marina di San Nicola. Successivamente si è tenuto un tavolo di lavoro, coordinato dalla responsabile della scuola, al quale sono stati coinvolti tutti i partners. Ognuno di loro si è impegnato a partecipare alla realizzazione della “Scuola Plastic Free” attraverso: la realizzazione degli impianti per l’installazione di un depuratore per l’acqua; la distribuzione di borracce di alluminio a tutti gli alunni; la sostituzione di stoviglie e l’eliminazione di qualsiasi tipo di plastica da parte della società di distribuzione dei pasti; il coinvolgimento dei genitori per l’utilizzo di contenitori riciclabili per le merende.©RIPRODUZIONE RISERVATA