CIVITAVECCHIA - Una lettera, indirizzata al presidente dell’Adsp Pino Musolino, per fare il punto sull’iter legato al progetto del Roma Marina Yachting. Questa la strada che ha deciso di percorrere il presidente del consiglio Emanuela Mari, alla luce della richiesta di consiglio comunale, da convocare entro venti giorni, presentata dai consiglieri di minoranza. Rivolgendosi direttamente al presidente, nonostante non sia riferimento diretto nella vicenda, Mari spiega che “gli atti del Marina Yachting sono all'attenzione della commissione sviluppo portuale” presieduta dal consigliere Daniele Perello.

"In commissione capigruppo una parte dell’opposizione ha evidenziato che fosse necessario un passaggio anche in commissione urbanistica - ha spiegato - in accordo con gli stessi capigruppo ho pertanto inviato una nota al Segretario Generale per dirimere la questione. La risposta è arrivata in data odierna e quindi gli atti del Marina Yachting sono all' attenzione della commissione sviluppo portuale. Tutto ciò nel rispetto delle norme e della trasparenza.  Lei, come tutta la città, converrà con me che scelte così importanti, che hanno iter amministrativi in essere dal 2015, meritano tutta l'attenzione e l'approfondimento da parte dell'amministrazione comunale. Spesso interessi sindacali, privati, partitici tentano di spingere o frenare le leve dell’amministrazione pubblica. Anche l’opposizione consigliare con i mezzi di informazione cerca di fare altrettanto. Come lei purtroppo ha avuto modo di toccare con mano, certi metodi non appartengono a chi ha rispetto delle istituzioni, del ruolo ricoperto, e soprattutto del mandato conferito dagli elettori".

Parole che non sono piaciute affatto alla stessa opposizione che ha cercato di far spingere l’acceleratore sull’iter, proprio per la sua rilevanza. "Le parole e i toni usati dalla presidente del consiglio comunale sono inaccettabili, nella forma e nella sostanza e rendono evidente come la presidente Mari interpreti il suo ruolo di garante e arbitro del consiglio con parzialità e offendendo i consiglieri comunali che esercitano invece del tutto legittimamente il loro ruolo di controllo secondo quanto previsto dallo statuto e dai regolamenti - - spiegano i consiglieri di FdI e Svolta Vincenzo Palombo, Giancarlo Frascarelli e Fabiana Attig -  non comprendendo perché la presidente del consiglio comunale, scavalcando anche il Sindaco che è l'unica figura titolata a rappresentare il Comune di Civitavecchia nei rapporti con altri enti e amministrazioni dello Stato, abbia scritto una lettera aperta al presidente dell’ASP su una vicenda relativa al funzionamento del consiglio comunale della quale deve rispondere ai consiglieri comunali, non possiamo non stigmatizzare il comportamento della presidente Mari, rilevando al tempo stesso come la ricostruzione della Mari, evidentemente autoassolutoria rispetto alle tempistiche e alle modalità seguite nell'incardinare l'iter della delibera, non tenga minimamente conto della richiesta - che invece è vincolante, ai sensi appunto dello Statuto e del regolamento del Consiglio - di convocazione del consiglio da parte di un quinto dei Consiglieri Comunali, richiesta di fronte alla quale la Presidente  deve convocare il Consiglio entro 20 giorni. Le altre valutazioni della Presidente circa gli "approfondimenti" che richieda una semplice presa d'atto (perché questo è la delibera di cui si parla) sul Marina Yachting, che ha visto iniziare il suo travagliato percorso amministrativo ormai quasi 7 anni fa, sono valutazioni politiche che non spetta a lei, nel suo ruolo di Presidente del Consiglio Comunale fare, ma semmai ai consiglieri nella discussione dell'atto in aula Pucci, dopo aver sentito l'illustrazione della delibera da parte del Sindaco, che ne è il relatore e che sull'importanza della questione si è già espresso positivamente e pubblicamente, in presenza di un rappresentante del Governo. Quello che alla Presidente Mari non può essere consentito in alcun modo è rivolgersi a consiglieri comunali che hanno prodotto una istanza ai sensi delle norme che regolano il Comune e il Consiglio stesso, come portatori di "interessi sindacali, privati, partitici che tentano di spingere o frenare le leve dell’amministrazione pubblica e anche l’opposizione consiliare con i mezzi di informazione cerca di fare altrettanto". Altrettanto allusiva la frase finale rivolta dalla Mari al Presidente Musolino: "Come lei purtroppo ha avuto modo di toccare con mano, certi metodi non appartengono a chi ha rispetto delle istituzioni, del ruolo ricoperto, e soprattutto del mandato conferito dagli elettori". Ciò che emerge è che proprio la presidente del consiglio comunale è la prima ad utilizzare metodi che non possono appartenere in alcun modo a chi abbia rispetto delle istituzioni, del ruolo ricoperto e dell'istituzione consiliare che è chiamata a presiedere, alludendo a presunti comportamenti e interessi di natura di privata che la presidente forse ha avuto modo di conoscere nella sfera a lei vicina ma che di certo non appartengono a noi".

Anche il gruppo consiliare del M5S non comprende come mai Mari si sia rivolta al presidente Musolino e non ai consiglieri che le hanno scritto qualche giorno fa. "Come M5S abbiamo accolto e sostenuto fin dal 2015 la realizzazione del progetto per il porto storico che a nostro avviso dovrebbe essere tra le priorità di ogni amministrazione interessata allo sviluppo della città - hanno sottolineato - si tratta di un progetto del valore di decine di milioni che porta lavoro per la sua realizzazione, che porterà equipaggi e turisti ricchi a spendere nella nostra città, che porterà alla riqualificazione dell'area nord del Porto per accogliere i traghetti e che finalmente restituirà il forte Michelangelo alla città. È per questa ragione che, come prevede il regolamento del Consiglio comunale, abbiamo richiesto alla Mari di portare entro 20 giorni una delibera proposta dal sindaco Tedesco il 13 aprile scorso. Il compito del presidente del Consiglio dovrebbe essere quello di dare impulso all'azione amministrativa inoltrando gli atti ricevuti alla commissione competente, competenza che in genere si decide in poche ore, e sollecitando l'espressione del parere alle commissioni entro 20 giorni, oltre i quali gli atti possono essere messi direttamente all'attenzione del Consiglio. Non comprendiamo le ragioni per cui la Mari si rivolga al presidente Musolino, anziché ai consiglieri che le hanno scritto e ai quali deve una risposta al pari dei consiglieri di maggioranza, ma soprattutto - hanno concluso - non comprendiamo queste inutili perdite di tempo che si trasformano in ritardi per il nostro territorio che ha enorme bisogno di sviluppo e lavoro, priorità che a quanto pare non sono di questa amministrazione". Del "caso" Marina Yachting stanatina se ne è parlato anche a news&coffe con il presidente del Roma Marina Yachting Edgardo Azzopardi

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