CERVETERI – Pompieri senza Autoscala e per 24 ore, tra l’altro in un giorno festivo come il Primo maggio, pure senza “Partenza”, quello che in gergo è l’automezzo capace di trasportare almeno 4mila litri di acqua e nel 2018 e 2019 spesso rimasto fermo nel garage per la manutenzione. Insomma, un disagio per il distaccamento dei vigili del fuoco di Cerenova e una potenziale mancanza di sicurezza sul litorale. Si fanno sentire i sindacati. Cerveteri e Ladispoli, Palidoro, Passoscuro e Torrimpietra. All’interno, poi si arriva fino alle aree di Tragliata e Tragliatella. In termini di popolazione, un comprensorio ad abitato diffuso di più di 100mila residenti, a cui sono chiamati a provvedere i soli 5 uomini di turno, che h24 garantiscono la Partenza dell’Autopompa. Questo è il pieno organico che il distaccamento dei vigili del fuoco di Cerveteri - Ladispoli può mettere in campo in caso di emergenza. «Ma se il quadro si complica – è il commento tecnico del Capo Reparto e delegato Fns Cisl Gabriele Fargnoli – noi dipendiamo di fatto dal Comando di via Genova, a Roma, che invia solitamente i rinforzi da Ostia, da Civitavecchia o da Bracciano. Rinforzi che possono di volta in volta andare dall’Autoscala, per gli interventi in edifici elevati in altezza, all’Autobotte». In realtà, quello del 1° maggio è stato un evento episodico fino a un certo punto, visto che la condizione di sottorganico è uno status abituale. «Nell’arco delle 24 ore – spiega Riccardo Ciofi, collega di Fargnoli, e segretario generale Fns Cisl Roma e Rieti – noi possiamo contare su una turnazione continua che garantisce la Partenza di un’autopompa con equipaggio di 5 uomini a bordo».


Di più, al momento sembra non si possa fare. Anche perché, «non possiamo nascondere le difficoltà che ogni giorno incontriamo per garantire alla popolazione il Soccorso tecnico urgente – aggiunge Ciofi – che in prima istanza sono dovute ai tagli che il Dipartimento ha applicato alla retribuzione delle ore di straordinario. Il problema a questo punto ha doppia valenza. Da un lato – osserva il responsabile sindacale - la mancanza effettiva di personale, che pone questioni di sotto-dotazione dell’organico. E dall’altro, le condizioni di lavoro degli operatori che sono chiamati a convivere con una pressione costante ed economicamente priva di incentivi». In parole povere, il turnover per i pompieri pare un miraggio. Ma non si tratta solo di questo. In realtà, sono almeno 5 anni che Fargnoli fa presente la necessità di affiancare all’unico mezzo in dotazione anche un camion Autoscala, «non fosse che per garantire a Ladispoli, in particolar modo, una copertura di soccorso efficace a tutto tondo dato che Ladispoli è la città col più elevato numero di palazzi ad alto sviluppo, fino a 10 piani, che in caso di emergenza restano off limits per le forze attuali». Intanto c’è il precedente del Primo maggio. «Un serio problema di rapporto col territorio – conclude Fargnoli – dato che il numero di abitanti dell’area di nostra competenza, e le possibili variabili di pericolo connesse, la rendo
no fascia di alta priorità».


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