SANTA MARINELLA – “L'abusivismo a Santa Marinella è una prassi consolidata. Dalla fine degli anni ’70 in poi, speculazione edilizia e monocultura del mattone hanno saccheggiato il territorio, aggredendo non solo la costa e le colline ma addensando cemento nel centro urbano con demolizione delle antiche ville e giardini, per far posto ad orrendi caseggiati”. Questo il pensiero del circolo cittadino di Rifondazione Comunista che interviene in merito alle villette di Lungomare Marconi che il Comune deve abbattere. “La classe politica – continua Rc - ha incarnato gli interessi di costruttori e speculatori i quali, da sempre, occupano seggi in giunta e in consiglio comunale. Il Prg del 1976 ha più che altro fotografato l’esistente, consentendo una crescita urbana abnorme. Ciò non ha posto fine agli abusi. Clamorosa è la sentenza del 19 aprile scorso con cui si impone alla giunta Tidei la demolizione delle villette abusive a Lungomare Marconi. Grave fu l’autorizzazione ed i contenziosi successivi a carico dal Comune per sanare l’abuso. Analogo sconcerto suscitano i problemi di smottamento e frana della collina di Colfiorito Belvedere, dovuto dalle fosse a dispersione delle numerose ville nate abusivamente in zona agricola tra gli anni ‘80 e ‘90 e successivamente condonate. Oggi il Comune si trova ad intervenire avviando uno studio per la costruzione di un collettore fognario che non aggravi, ma salvi dal rischio di frana, la zona di Belvedere. Sia lo studio che il collettore fognario sono a spese della finanza pubblica. Ci si domanda, questi abusi edilizi hanno mai versato all’erario comunale la Bucalossi? Il nuovo collettore, se mai verrà costruito, sarà l'occasione di nuove cementificazioni in collina? Per quanto tempo ancora gli abusi edilizi sulla costa e sulle colline saranno a carico dell’intera collettività? “Rifondazione – conclude la nota - esige tolleranza zero nei confronti dell’abusivismo edilizio. E’ urgente per il nostro Comune superare l’obsoleto Prg per dotarsi dei nuovi criteri urbanistici previsti ed imposti per legge dal nuovo PTPR. Sarebbe anche ora che la città scegliesse una classe politica alternativa agli interessi dei grandi speculatori edilizi, responsabili di continui scempi ed abusi”.

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