TARQUINIA – Un dibattito ma soprattutto uno sdegno che coinvolge tutto il litorale per difendere la fiera Mostra mercato delle macchine agricole di Tarquinia dallo “scippo” sventolato da Civitavecchia.

Con gli assessori Luigi Serafini e Martina Tosoni che, sulla scia di quanto già detto dal sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, esprimono totale sdegno per quanto sta avvenendo, annunciando piena volontà di lavorare al fianco del primo cittadino per difendere e mantenere la fiera Mostra Mercato delle Macchine agricole a Tarquinia, nonostante lo strappo istituzionale messo in piedi dal Comune di Civitavecchia e dalla Pro Tarquinia che hanno diffuso la locandina dell’evento fieristico di Civitavecchia con lo stesso logo e la stessa dicitura della locandina precedentemente preparata per Tarquinia.

Piovono interventi da ogni dove.  Tra gli altri, lucido e chiaro appare quello di Andrea Talenti, di Montalto di Castro ma vicino a Tarquinia come pure a Civitavecchia, il quale sottolinea attraverso i social che “spostare la fiera di Tarquinia equivale tout court a spostare il carnevale di Viareggio o per rimanere nell’attualità la biennale di Venezia. Già di per se assurdo. Occorre essere certi e consapevoli che questa eventualità non si debba e non si possa verificare”.

LA MOSTRA MERCATO MACCHINE AGRICOLE  E’ LA FIERA DI TARQUINIA “Mi rivolgo agli amici di Facebook  - esordisce Talenti -  in particolare alle persone di Tarquinia, Montalto, Canino, e Civitavecchia perché non posso esimermi dal dedicare un invito in merito alla questione della fiera di Tarquinia. Sono nato a Roma, ho vissuto a Canino, a Montalto ed ho trascorso la mia adolescenza Tarquinia avendo lì frequentato le scuole medie e superiori, la prima maturità a Civitavecchia, in Capitaneria. Per questo, conosco bene le ambizioni e l'essenza della città che più di altre e più di Viterbo stessa, può esse considerata una delle culle della nostra civiltà e sicuramente la perla dell'alto Lazio. Non voglio sconfinare nella polemica, ma vista la portata della cosa mi permetterò di “taggare” amici, in questo post. Non so perché Paolo (Giorgi ndr), persona che conosco e che stimo, e che voglio pregiarmi di chiamare amico, abbia voluto o dovuto scegliere di de localizzare la fiera di Tarquinia (mostra delle macchine agricole….) a Civitavecchia o fosse pure a Milano, Roma Torino…. Quello che so è che la fiera è la fiera di Tarquinia, lo è da sempre, per me e per le generazioni precedenti e successive lo è e lo sarà. Non sono qui a tediarvi come questo evento appartenga a quelle tradizioni culturali tutelate dalla Legge, perché non è la legge che voglio adire piuttosto, un sentimento di amore per la città di Tarquinia. Spostare la fiera di Tarquinia equivale tout court a spostare il carnevale di Viareggio o per rimanere nell’attualità la biennale di Venezia. Già di per se assurdo. Non occorre, cercare colpevoli né rimpiangere situazioni, ma occorre essere certi e consapevoli che questa eventualità non si debba e non si possa verificare. Assurdo invero, anche l’atteggiamento dei rappresentanti della gente di Civitavecchia, che ha le sue tradizioni e ne conosce il valore e che non possano in alcun modo condividere l’operato delle proprie rappresentanze. Invito, con il cuore, tutti, tarquiniesi, montaltesi, caninesi e civitavecchiesi, a esortare, se volete condividendo questo post, ma con qualsiasi forma ritengano efficace a manifestare, quello, che sono sicuro, sia il sentimento dei più, ossia che la fiera di Tarquinia si svolga a Tarquinia, dove tutti noi, (con code e attese, che fanno parte del viaggio, potremo, come abbiamo sempre fatto, andare a vedere il dipinto in gesso della Madonna davanti alla chiesa di Stella Maris, scoprire il robot da cucina (o il panno da pulizia dell’anno) o più semplicemente gustarci una cena sul litorale, in quei giorni in cui tradizionalmente, ci sentiamo tutti, di fare un salto alla FIERA. Un caro saluto ed un abbraccio a tutti uno per uno con tutto l’amore che posso. Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo”.

LO SGARBO DELLA LOCANDINA A rimarcare l’inopportunità delle scelte del Comune di Civitavecchia è l’assessora Martina Tosoni che per spiegare l’assurdità di quanto avvenuto si avvale di esempi: “Quindi noi domani se viene un’associazione di promozione di un altro paese tipo ProLoco o Pro Tolfa diciamo, possiamo organizzare la 18esima edizione TolfaArte a Tarquinia chiamandola Tolfa Arte, oppure la Sagra del Carciofo di Ladispoli che dal 1950 che la fanno a Ladispoli con lo stesso nome e stesso logo? (ma si potrebbe aggiungere anche la Sagra del melone di Montalto di Castro o la Spaghettongola di Fiumicino ndr). Se per voi è naturale, per noi no”, tuona la Tosoni che aggiunge: “Tra noi assessori una cosa del genere non si è mai verificata; anzi per quanto riguarda questo tipo di eventi così importanti abbiamo sempre dialogato sulle date e sul calendario annuale.  Inammissibile quello che l’assessore al commercio ha fatto sotto il benestare del Sindaco di Civitavecchia. Si è oltrepassato ogni confine del rispetto politico e umano. Mai in questi anni Tarquinia e i tarquiniesi hanno fatto una cosa così grave da meritarsi questo. Abbiamo sempre collaborato con ogni Comune, ci siamo battuti per salvaguardare il territorio e spesi offrendo il nostro aiuto a tutte le amministrazioni che ce lo hanno chiesto, sempre. Mai avremmo immaginato un simile e vile attacco alla nostra storia ed alla nostra economia che neppure i Civitavecchiesi stessi stanno accettando. Spero che il tempo farà giustizia e che insieme ridaremo a Tarquinia la fiera che merita”.

ROTTO UNO SCHEMA DI RISPETTO ISTITUZIONALE E ancora: “Una ferita che coinvolge tutti i cittadini di Tarquinia”, le parole sui social di Martina Tosoni.  “Per fortuna e lo devo dire, abbiamo visto anche consiglieri solidali e con la volontà di unirsi pur essendo ideologicamente opposti, in una battaglia che non deve essere contro qualcuno ma unicamente a favore della nostra città.  L’amministrazione Giulivi ha sempre dimostrato lealtà all’amministrazione di Civitavecchia negli obiettivi di sviluppo e rete che abbiamo spesso condiviso, sui temi ambientali e non ultimo sulle leggi regionali turistiche e da assessore, collega, istituzione, mai e poi mai avrei immaginato potesse accadere una cosa simile. Nessuno ha mai fatto quello che l’ assessore al Commercio di Civitavecchia sotto il benestare del Sindaco ha fatto. In questi anni ci siamo sempre confrontanti con tutti i paesi che ci circondano sui grandi eventi, per non accavallare le date, per non darci fastidio perché è nell’interesse di ogni amministratore serio e responsabile fare bene il proprio lavoro senza danneggiare gli altri.  La giunta di Civitavecchia invece con quella delibera ha distrutto una rete di collaborazione anche umana consolidata da anni, rompendo ogni schema di rispetto istituzionale tra enti. Sono arrabbiata e dispiaciuta perché Tarquinia non meritava un trattamento così, da nessuno dei soggetti che hanno disegnato questa orribile pagina politica del nostro territorio”. “Sull’argomento fiera, il Sindaco ha detto tutto – aggiunge la Tosoni - e da parte mia avrà tutto il mio appoggio e impegno per lavorare se sarà possibile alla fiera di settembre e riportare la fiera a Tarquinia, nella sua città. Mi preme dire un’ultima cosa e chiudere qui un argomento su cui farà luce chi di dovere ed il tempo, che ripaga sempre chi è nel giusto. La politica non è quella di questi giorni. La politica non sono coloro che tentano di spengere gli altri per illuminare se stessi dal buio totale delle loro idee e del loro passato oscuro, convinti che la gente abbia dimenticato.  La politica non è pugnalare alle spalle qualcuno a beneficio della propria ambizione o dell’interesse privato.  La politica non è quella che fa opposizione seminando solo cattiverie. La politica non è quella che abbiamo visto in questi giorni, e chi fa politica non deve mai e dico mai, dimenticarsi di essere umano. Allego per chi non lo avesse ancora visto sia il vecchio manifesto diffuso per giorni, sia il nuovo manifesto della 73esima Mostra Mercato Macchine Agricole a Civitavecchia, redatto il 23 aprile dalla “Pro”Tarquinia. (No comment)”

UNA FIERA CHE IN UN MODO O NELL’ALTRO RESTERA’ A TARQUINIA Più moderato ma deciso il vicesindaco Luigi Serafini che da parte sua, attraverso i social, ribadisce quanto già detto in conferenza stampa, sottolineando la volontà di portare avanti la tradizione della Mostra Mercato Macchine agricole di Tarquinia, “in un modo o nell’altro”. ”Per la fiera di quest’anno avevamo pensato di mettere in piedi un villaggio dedicato all’agricoltura, coinvolgendo l’Università della Tuscia, l’istituto Cardarelli, l’Arsial, il Biodistretto, Slowfood, il Crea, Coldiretti/Cia/Confagricoltura, l’Università Agraria, il Consorzio di Bonifica, le nostre Cooperative agricole, i Produttori locali ed altri Enti e Organizzazioni. Avremmo fatto convegni e tavole rotonde sulle tematiche agricole, parlando di innovazione e strategie, organizzato show cooking e degustazioni utilizzando i nostri prodotti, avremmo portato a Tarquinia Lido il Divino Etrusco con una anteprima di quello che accadrà poi ad agosto. Volevamo ridare dignità e un senso “agricolo” alla nostra Mostra Mercato delle Macchine Agricole dopo 2 anni di stop forzato. Non voglio tornare sulla questione Pro Tarquinia, su questa assurda storia di Civitavecchia, anche perché il Sindaco ha detto tutto. Come non voglio continuare ad alimentare polemiche, perché con le polemiche non si va mai avanti ma solo indietro. Voglio solo rassicurare tutti che in un modo o nell’altro porteremo a compimento la nostra idea, lo faremo a settembre e per gli anni avvenire, perché questa Fiera è un patrimonio della Città di Tarquinia e di nessun altro e perché l’agricoltura è il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro”.

GIULIVI GRIDA ALLA VERGOGNA "La città di Tarquinia ringrazia la Giunta Tedesco di Civitavecchia che in queste ore sta permettendo di derubare la storia della nostra città! Una vergogna - scrive il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi in un post sulla pagina ufficiale del Comune - Sono sicuro che sia i consiglieri che i cittadini di Civitavecchia si ribelleranno a questo scempio, perché Civitavecchia deve tornare all’onore delle cronache per la grande città che è senza il bisogno di saccheggiare il territorio”.

LA VERSIONE DI GIORGI Da parte sua il presidente della Pro Tarquinia Paolo Giorgi, che non ha raccolto l’invito del sindaco a partecipare alla conferenza stampa, affida anche lui, in un post su facebook dell’associazione, la propria ricostruzione dei fatti, che nella sostanza corrisponde a quanto già illustrato dal sindaco Alessandro Giulivi, salvo aggiungere di aver riferito del dialogo aperto con il Comune di Civitavecchia in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, ma che tuttavia non si evince dal verbale. «Il 7 aprile u.s. provvedevamo - spiega Giorgi - come soggetto organizzatore dell’evento, ad inviare alla Prefettura di Viterbo i piani di sicurezza richiesti per la realizzazione della manifestazione, i quali, evidentemente, a causa delle vigenti disposizioni determinate dall’emergenza Covid -19, risultavano particolarmente complessi. L’incertezza degli espositori alla partecipazione, data anche dalla contingenza attuale, e la conseguente non determinatezza degli spazi espositivi da richiedere all’Ente comunale preposto alla concessione per l’occupazione di suolo pubblico, non consentivano alla Pro Tarquinia, e con essa ai tecnici incaricati per la redazione del piano, di rispettare i termini comunicati dal prefetto per la presentazione del suddetto documento di sicurezza.In data 11 aprile, a seguito della domanda presentata al Comune di Tarquinia, ricevevamo comunicazione a firma del Sindaco con la quale si confermava la disponibilità dell’amministrazione comunale per la migliore realizzazione della manifestazione. In calce, veniva altresì sollecitata la presentazione in tempo utile dei piani di sicurezza, evidenziando che la tardiva presentazione degli stessi poteva rappresentare un ostacolo concreto alla effettiva realizzazione dell’evento fieristico, a prescindere dalla partecipazione del Comune stesso.In data 14 aprile, il prefetto di Viterbo, con propria nota indirizzata anche al Comune di Tarquinia, comunicava che il piano di sicurezza presentato non era conforme alla circolare inviata dallo stesso in data 2 marzo (che prevede l’acquisizione del suddetto documento sulla sicurezza almeno 30 giorni prima della manifestazione), e pertanto esprimeva parere negativo allo svolgimento dell’evento. Immediatamente, vista la gravità dei fatti, mi attivavo personalmente per contattare i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Tarquinia, al fine di verificare insieme eventuali possibilità per scongiurare l’annullamento della Mostra, con la consapevolezza di quanto essa rappresenti, da sempre, anche in termini di indotto economico per la città, e di quanto grave potesse essere la sua mancata effettuazione. Nessun riscontro telefonico perveniva al mio sollecito, eccezion fatta per un messaggio “whatsapp” inviatomi dal Sindaco Alessandro Giulivi con il quale in sostanza si diceva che i tempi erano ormai insufficienti e non si poteva fare nulla. A questo punto, anche nel rispetto dei tempi consentiti dal regolamento fieristico, al fine di non recare danno agli espositori, la Pro-Tarquinia non poteva fare altro che formalizzare l’annullamento dell’organizzazione, liberando gli espositori dall’impegno assunto, provvedendo altresì a dare tempestiva comunicazione al Comune per la rinuncia del già richiesto suolo pubblico. In data 15 aprile, inspiegabilmente, vista la precedente nota di diniego, l’ufficio del prefetto di Viterbo inviava al nostro tecnico incaricato per la redazione del piano di sicurezza una convocazione di partecipazione alla riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, fissata per il 19 aprile, poi rinviata al 21 aprile per indisponibilità del Prefetto. Nel frattempo, atteso che l’evento era stato ormai formalmente annullato, stante il diniego all’autorizzazione da parte del prefetto, confermato anche dallo stesso Sindaco di Tarquinia nella sua definitività, rappresentanti del Comune di Civitavecchia, appresa da alcuni espositori la notizia del mancato svolgimento della Mostra a Tarquinia, mi contattavano per verificare le eventuali condizioni per la sua realizzazione nella città di Civitavecchia. Faceva seguito incontro per illustrare più dettagliatamente l’evento, che trovava immediatamente ampio consenso e disponibilità ad essere ospitato nella città portuale, tanto che da subito si metteva in moto la macchina organizzativa per la realizzazione nella nuova location. Il giorno 21 aprile, intanto, in ottemperanza alla convocazione presso il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, fissata per il 21 aprile, partecipavo comunque alla riunione a Viterbo, alla quale, con mio stupore, il rappresentante dell’Ufficio del prefetto, unitamente ad altre problematiche relative ad eventi di altre città, inseriva nella discussione le criticità del piano di sicurezza per la Mostra Mercato Macchine Agricole di Tarquinia. Inutile dire che ovviamente mi vedevo costretto a dare notizia che l’evento era stato annullato il 15 aprile a seguito del parere negativo del prefetto allo svolgimento dell’evento, supportato dal messaggio del Sindaco di Tarquinia che ne confermava la definitività e che, per i motivi sopra esposti, era stata trovata una soluzione alternativa presso la città di Civitavecchia». Dell'argomento se ne è parlato stamattina a news&coffee con il giornalista Paolo Gianlorenzo.

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